
Il genere western è profondamente radicato nella cultura americana, spesso ritraendo temi di sfide di frontiera e dinamiche della vita di insediamento.È interessante notare che molti western degni di nota degli anni ’50, tra cui celebri film di John Ford e interpretati da Robert Mitchum, adottarono una prospettiva revisionista. Questi film non solo esaminarono le azioni degli eroi e dei pistoleri, ma affrontarono anche coraggiosamente i pregiudizi razziali, in particolare per quanto riguarda il trattamento riservato ai nativi americani.
Oggi, il genere western trascende le sue origini americane, essendosi evoluto in un ricco arazzo di idee e standard tratti dai migliori film western. Le caratteristiche principali includono la narrazione revisionista, i paesaggi aridi, l’ambiguità morale, le ricerche di vendetta e le sparatorie grandiose. I temi della punizione e degli sfondi storici si rispecchiano in vari film di arti marziali asiatici, evidenziando l’emergere di notevoli film western asiatici.
10 Sukiyaki Western Django (2007)
Giappone, diretto da Takashi Miike

In Sukiyaki Western Django, Hideaki Ito incarna un’interpretazione unica del leggendario personaggio di Clint Eastwood, The Man With No Name, dalla rinomata trilogia del Dollars di Sergio Leone. Questo eccentrico film d’azione di Takashi Miike, noto per le sue audaci scelte narrative come visto in Audition, fonde umorismo e momenti scioccanti che creano un’esperienza visiva distinta.
Il film vede l’acclamato regista Quentin Tarantino nei panni di un mistico pistolero, il che ne accresce il fascino. La narrazione trae ispirazione dalla famigerata violenza delle gang giapponesi durante l’ascesa dei samurai. Grazie alla regia visionaria di Miike, il film integra i suoi elementi non convenzionali in un viaggio emozionante e spiritoso incentrato su elaborate sparatorie.
9 Il buono, il cattivo, lo strano (2008)
Corea del Sud, diretto da Kim Jee-woon

Il buono, il brutto e il cattivo di Sergio Leone rimane una pietra miliare del cinema occidentale, influenzando profondamente i metodi narrativi del genere. Il film sudcoreano Il buono, il brutto e il cattivo esemplifica questa eredità creativa.
In particolare, la versione coreana presenta un finale distinto, che la distingue dalla sua iterazione internazionale, in cui The Weird emerge vittorioso, in cerca di nuove avventure. Il film sposta l’attenzione sul personaggio di Song Kang-ho, che sorprendentemente occupa il centro della scena piuttosto che il tipico antieroe, migliorando l’accessibilità del genere. Questo spostamento, combinato con il gusto cinematografico asiatico, trasforma le sequenze d’azione in spettacoli giocosi e fantastici.
8 Lascia che i proiettili volino (2010)
Cina, diretto da Jiang Wen

Un tempo, i film western dominavano gli incassi al botteghino e nel 2010, Let the Bullets Fly di Jiang Wen ottenne un notevole successo come film con il maggiore incasso in Cina all’epoca. Ambientato nel tumulto della Cina degli anni ’20, la trama segue i banditi che mettono in atto un piano ingegnoso contro un governatore di contea appena nominato.
Il trionfo del film ispirò Jiang ad ampliare la narrazione in una trilogia gangster, con Via col fucile e L’uomo nascosto come sequel, continuando la sua tradizione nel cinema contemporaneo.
Le 7 lacrime della tigre nera (2000)
Thailandia, diretto da Wisit Sasanatieng

Il tema della vendetta risuona fortemente sia nei western che nei film di arti marziali, rendendo Tears of the Black Tiger una parodia appropriata dei classici tropi western. Il lavoro di Wisit Sasanatieng canalizza l’essenza di un film di Tarantino, utilizzando scenari esageratamente improbabili ma divertenti.
Attraverso una narrazione intrisa di amore perduto e vendetta, il protagonista adotta l’identità della Tigre Nera, navigando in un mondo ricco di satira. Il film onora brillantemente le sue radici di genere, offrendo al contempo bizzarre sequenze d’azione che prendono parte all’assurdità per un effetto comico.
6 Il corriere dei milionari (1986)
Hong Kong, diretto da Sammo Hung Kam-bo

Millionaires’ Express cattura l’essenza di un western attraverso una trama che ruota attorno a una rapina a un treno in un paesaggio desolato, con uno scontro tra personaggi d’élite e una banda di criminali eccentrici. Sotto la direzione di Sammo Hung Kam-bo, che recita anche lui, il film fonde con successo elementi di kung fu con i classici stili narrativi western, dando vita a un’esperienza deliziosa e vibrante.
Le sequenze ricche di azione del film hanno un impatto potente e, grazie a un cast di tutto rispetto composto da celebrità di Hong Kong, il film è una straordinaria rappresentazione del vasto genere western.
5 Marlina l’assassina in quattro atti (2017)
Indonesia, Francia, Malesia e Thailandia, diretto da Mouly Surya

I sottogeneri basati sullo sfruttamento come lo stupro-vendetta trovano un compagno inaspettato nei motivi del cinema western, come mostrato in Marlina the Murderer in Four Acts. Questa recente aggiunta al cinema, diretta da Mouly Surya, enfatizza il viaggio di una donna verso la giustizia dopo un’aggressione.
Questo film ha annunciato l’emergere del “Satay Western”, uno stile che sposa temi western tradizionali con prospettive femministe. Utilizzando una forte narrazione ed elementi di orrore soprannaturale, Marlina affronta con competenza argomenti di illegalità, giustizia retributiva e sopravvivenza, creando un pezzo cinematografico complesso e coinvolgente che sfida le norme del genere.
4 Il ritorno del lupo (1975)
India, diretto da Ramesh Sippy

Sholay incarna la quintessenza dell’esperienza di Bollywood degli anni ’70, integrando perfettamente azione emozionante, musica memorabile e una narrazione serrata in modo magistrale, nonostante la sua lunga durata. Questo film iconico rimane un modello per i thriller d’azione, combinando elementi di amicizia, romanticismo ed eroismo in una narrazione accattivante.
Il leggendario antagonista e le interpretazioni carismatiche del film contribuiscono a far sì che il film continui a risuonare anche 50 anni dopo, assicurandogli il suo legittimo posto nella hall of fame del cinema.
3 Spezzare la catena (1971)
Corea del Sud, diretto da Lee Man-hee

Prima di The Good, The Bad, The Weird c’era Break Up The Chain, un affascinante film low budget intriso di ispirazioni occidentali. Questa deliziosa storia segue un trio improvvisato impegnato in una comica ricerca di un’antica statuetta del Buddha, mentre affronta conflitti personali e mutevoli alleanze.
L’umorismo cinico del film, i motivi del tradimento e le emozionanti acrobazie racchiudono l’essenza bizzarra dei western a basso budget degli anni ’70, rendendolo un gioiello nostalgico per gli appassionati.
2 Gli spietati (2013)
Giappone e Stati Uniti, diretto da Lee Sang-il

Il classico di Clint Eastwood Unforgiven smantella i miti che circondano gli eroi occidentali, esaminando attentamente la glorificazione della violenza e l’ambiguità morale spesso associate a questo archetipo. La malinconia pervasiva del film consente una critica fresca, allontanando il pubblico dalle narrazioni trionfanti convenzionali.
L’interpretazione di Lee Sang-il, ambientata sullo sfondo dell’evoluzione sociale della fine del XIX secolo, offre una prospettiva seria sul declino dei samurai. Rappresentandoli non come guerrieri esaltati ma piuttosto come individui disperati in tempi caotici, il film approfondisce l’esplorazione della moralità nell’illegalità.
1 Il ritorno del drago (1961)
Giappone, diretto da Akira Kurosawa

L’impatto di Akira Kurosawa è innegabile nel plasmare il cinema moderno. La sua opera fondamentale, Yojimbo, non solo funge da ispirazione fondamentale per Per un pugno di dollari di Sergio Leone, ma cristallizza anche gli elementi narrativi e stilistici che definiscono il Western.
Il film presenta un ronin solitario che manipola fazioni rivali per incitare il caos, mettendo a nudo l’interazione tra avidità e conflitto. La sua eredità riecheggia attraverso numerosi adattamenti, denotando la sua preminenza nella storia del cinema come una miscela fondamentale di tradizioni occidentali e samurai.
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