Il regno del cinema di arti marziali è vasto e diversificato, il che spesso porta certi film, in particolare quelli senza star di spicco, a passare inosservati. Molti spettatori gravitano verso film con artisti marziali ben noti, trascurando spesso gemme nascoste come One-Armed Boxer e The City of Violence . Tuttavia, questi film trascurati offrono sequenze di combattimento esaltanti e narrazioni accattivanti che meritano riconoscimento.
La lunga storia del cinema di arti marziali, che abbraccia decenni e culture, significa che c’è sempre un titolo degno di nota ma sottovalutato che aspetta di essere scoperto e apprezzato dal pubblico. Questo articolo evidenzia dieci di questi film che sono spesso sottovalutati ma offrono ricche esperienze di visione piene di azione emozionante e profondità emotiva.
10 Resa dei conti (1993)
Diretto da Robert Radler
Tra The Karate Kid e Showdown , i due film condividono parallelismi narrativi, in particolare nella dinamica mentore-studente tra Billy Blanks e Kenn Scott, che ricorda l’iconica relazione tra Pat Morita e Ralph Macchio. Tuttavia, Showdown si distingue per il suo fascino unico e il suo meritato plauso. Il film segue un bidello, interpretato da Blanks, che fa da mentore a un nuovo studente vittima di bullismo nelle arti marziali, creando un legame che incoraggia la crescita personale in mezzo alle avversità.
Decorato con i tipici stilemi d’azione degli anni ’90, Showdown bilancia il sentimento con divertenti montaggi di allenamento e dialoghi umoristici, creando una trama nostalgica ma stimolante.
9 Il pugile monco (1972)
Diretto da Jimmy Wang Yu
Verso la fine degli anni ’60, The One-Armed Swordsman ridefinì il genere wuxia con la sua narrazione anti-eroe. Seguendo questa tendenza, Jimmy Wang Yu tornò come un personaggio altrettanto feroce sulla vendetta in One-Armed Boxer. Mentre entrambi i film presentano un protagonista con un braccio solo, divergono significativamente nelle trame. Il personaggio di Wang Yu, Tien, sveglia un cercatore di vendetta le cui sequenze di combattimento sono esaltate dal suo impegno per il realismo, spesso combattendo con il braccio legato.
Il film affascina con un delizioso mix di azione e umorismo, mettendo in mostra il talento di Wang Yu e la sua avvincente narrazione che si conclude con battaglie ad alto rischio.
8 guerrieri reali (1986)
Diretto da David Chung
Royal Warriors è un sequel della serie In the Line of Duty e vede Michelle Yeoh in uno dei suoi primi ruoli degni di nota. In coppia con un agente dell’Interpol (Hiroyuki Sanada) e una guardia di sicurezza aeroportuale (Michael Wong), Yeoh intraprende una missione per sventare i dirottatori a metà volo. Nonostante la sua premessa ricca di azione, il film tende a passare in secondo piano rispetto ai suoi predecessori.
Le sequenze di battaglia sono a dir poco spettacolari e mettono in mostra le straordinarie abilità di Yeoh nelle arti marziali in un caos splendidamente coreografato, anche se a volte una sottotrama romantica interrompe l’intensità complessiva del film.
7 Cioccolato (2008)
Diretto da Prachya Pinkaew
Per dare il via alla nostra esplorazione dei film moderni sulle arti marziali, Chocolate presenta la thailandese Yanin “Jeeja” Vismistananda nel suo ruolo di debutto come Zen, una giovane donna autistica con riflessi straordinari. Il film, noto per la sua coreografia di combattimento eseguita in modo magistrale da Panna Rittikrai, ruota attorno alla ricerca di Zen per salvare sua madre da un famigerato criminale. Sebbene affronti temi delicati, alcune rappresentazioni potrebbero non risuonare bene con gli spettatori contemporanei.
Tuttavia, le encomiabili sequenze d’azione del film e l’interpretazione avvincente di Vismistananda lo rendono un film eccezionale, lasciando il pubblico desideroso di vedere di più dalla talentuosa attrice.
6 Il destino di Lee Khan (1973)
Diretto da King Hu
Diretto dal visionario King Hu, The Fate of Lee Khan approfondisce il genere delle arti marziali con la sua trama carica di emozioni ambientata sullo sfondo della dinastia Yuan. Guidato dai personaggi, il film utilizza un’ambientazione limitata per amplificare la tensione tra due fazioni rivali che combattono per una mappa segreta. Il ritmo attento migliora lo sviluppo dei personaggi e culmina in un combattimento culminante mozzafiato.
Caratterizzato da una coreografia artistica e da una sceneggiatura impeccabile, The Fate of Lee Khan lascia gli spettatori incantati, fondendo perfettamente l’azione con lo slancio narrativo.
5 La città della violenza (2006)
Diretto da Ryoo Seung-wan
The City of Violence è diretto nella sua narrazione: un ex gangster viene assassinato, spingendo i suoi amici d’infanzia a scoprire la verità dietro la sua morte. Sebbene questa premessa possa sembrare stanca, il film contrasta la sua semplicità con una serie di scene d’azione elaborate e coreografate che hanno un impatto emozionante.
Diretto dal regista Ryoo Seung-wan, noto per la sua narrazione elegante, il film presenta interpretazioni robuste che trasmettono emozioni in gioco, rendendo ogni combattimento memorabile e d’impatto.
4 Karate Kid – La leggenda continua (1986)
Diretto da John G. Avildsen
Nonostante il successo commerciale al momento dell’uscita, The Karate Kid Part II viene spesso messo da parte nelle discussioni sul franchise. Il sequel segue il signor Miyagi e Daniel mentre tornano a Okinawa, dove vecchie rivalità divampano con l’emergere di Sato, l’ex amico di Miyagi. Mentre alcuni criticano il sequel per i suoi difetti narrativi, offre una progressione nello sviluppo dei personaggi e nell’allenamento nelle arti marziali che ne approfondisce la risonanza emotiva.
Questo film presenta delle coreografie di combattimento ipnotizzanti, in particolare negli scontri tra Daniel e Chozen, rafforzando il posto del film nella storia delle arti marziali.
3 Il primo colpo di Jackie Chan (1996)
Diretto da Stanley Tong
Dopo il boom di Rumble in the Bronx , Jackie Chan ha recitato in Police Story 4: First Strike , popolarmente noto come Jackie Chan’s First Strike . Sebbene abbia attirato l’attenzione dei fan, è spesso messo in ombra da altre opere di Chan. La trama eclettica del film potrebbe confondere alcuni spettatori, ma il suo fascino e il suo valore di intrattenimento rimangono indiscutibili.
Unendo umorismo e arti marziali allo stile inconfondibile di Chan, il film offre gesta esaltanti e momenti comici, consolidando il suo status di intrattenimento all’interno del genere.
2 Primo piano (2016)
Diretto da The Mo Brothers
In Headshot , Iko Uwais cattura gli spettatori con la sua interpretazione di un protagonista amnesico coinvolto in una violenta ricerca di identità. Traendo paragoni con la serie di Jason Bourne , il film si trasforma in un’azione incessante mentre Uwais affronta nemici formidabili che cercano di reclamare il suo passato. Uwais bilancia abilmente sia la ferocia dei suoi combattimenti sia la profondità del viaggio emotivo del suo personaggio.
Ogni schermaglia intensifica la narrazione emozionante del film, lasciando il pubblico impazientemente coinvolto fino alla fine. La performance di Uwais è una testimonianza della sua abilità nelle arti marziali.
1 Dinamite nera (2009)
Diretto da Scott Sanders
Sebbene Black Dynamite raccolga l’apprezzamento di un pubblico di nicchia, il suo contributo al genere delle arti marziali non può essere trascurato. L’artista marziale americano Michael Jai White interpreta un ex agente della CIA che svela una cospirazione governativa mentre vendica la morte del fratello. Il film è una parodia dei film blaxploitation degli anni ’70, infondendo umorismo e coreografie intelligenti in tutta la sua narrazione.
Mettendo in risalto elementi esagerati e un tono consapevole, Black Dynamite rende omaggio alle radici del genere, creando al contempo un’esperienza visiva unica che si distingue nel panorama delle arti marziali.
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