
Le sfide future per i remake live-action della Disney
Biancaneve è l’ultimo capitolo dell’ambiziosa ma controversa serie di adattamenti live-action di classici animati amati della Disney. Negli ultimi due decenni, la Disney ha dimostrato che questi remake possono avere successo, come dimostrano film come Il libro della giungla (1994) e Cenerentola (2015), entrambi con punteggi impressionanti su Rotten Tomatoes di circa l’80%.Tuttavia, la recente uscita di Biancaneve ha evidenziato una tendenza preoccupante, poiché attualmente si attesta su un misero 47% su Rotten Tomatoes, con alcuni critici che lo ritengono inguardabile. Inoltre, anche i precedenti adattamenti live-action come Pinocchio (2022) e Maleficent: Mistress of Evil (2019) non sono riusciti a superare il punteggio del 50%, sollevando preoccupazioni sul futuro degli adattamenti classici della Disney. Pertanto, mentre la Disney continua ad avventurarsi nel territorio del live-action, ci sono diversi fattori critici da considerare.
Punteggi di Rotten Tomatoes: un’istantanea dei remake live-action Disney
I critici di Rotten Tomatoes danno un punteggio ai remake live-action della Disney |
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Titolo |
Punto |
Il libro della giungla (1994) |
80% |
La carica dei 101 (1996) |
41% |
La carica dei 102 (2000) |
31% |
Alice nel paese delle meraviglie (2010) |
51% |
L’apprendista stregone (2010) |
40% |
Malefica (2014) |
54% |
Cenerentola (2015) |
83% |
Il libro della giungla (2016) |
94% |
Alice attraverso lo specchio (2016) |
29% |
La bella e la bestia (2017) |
71% |
Il ritorno di Christopher Robin (2018) |
72% |
Il ritorno del re (2019) |
45% |
Aladino (2019) |
57% |
Il Re Leone (2019) |
51% |
Maleficent: Signora del male (2019) |
39% |
La serie animata Mulan (2020) |
72% |
Crudelia (2021) |
75% |
Pinocchio (2022) |
27% |
Peter Pan e Wendy (2023) |
64% |
La Sirenetta (2023) |
67% |
Mufasa: Il Re Leone (2024) |
57% |
Biancaneve (2025) |
47% |
1. Eccessiva dipendenza dalla CGI e le sue insidie
Caso di studio: I nani in Biancaneve
Una critica significativa al remake di Biancaneve è il suo ricorso alla CGI per rappresentare i sette nani invece di usare attori dal vivo. La Disney ha voluto preservare la natura stravagante di questi amati personaggi, ma il risultato sembra sconnesso e artificiale. Questa critica riecheggia in molti degli adattamenti della Disney che hanno tentato di fondere attori veri con entità generate dalla CGI.
In modo simile, The Little Mermaid (2023) è stato esaminato attentamente per le sue creature marine CGI, che non presentavano l’interazione organica con gli attori umani. Per migliorare i progetti futuri, la Disney deve affrontare l’effetto “valle perturbante” che spesso aliena gli spettatori o riconsiderare la creazione di adattamenti che mescolino live-action con personaggi fortemente animati.
2. Alterare i temi principali può ritorcersi contro
Cambiamenti di focus: dall’amore all’ambizione
Un’altra sfida che Biancaneve deve affrontare è il cambiamento fondamentale del suo focus narrativo. Nel remake, il viaggio di Biancaneve è meno incentrato sulla ricerca del vero amore e più incentrato sul soddisfare i desideri del padre. Mentre l’intento della Disney potrebbe essere quello di allontanarsi dagli stereotipi antiquati, questa svolta moderna spesso sembra forzata e compromette l’integrità della storia.
Si confronti questo con i cambiamenti tematici meglio eseguiti in altri remake, come l’aggiunta di profondità al personaggio di Jasmine in Aladdin (2019).Questo approccio sfumato funge da importante lezione per le strategie narrative della Disney nei futuri adattamenti.
3. L’importanza del talento vocale
Quando il casting non è sufficiente
Gli adattamenti live-action della Disney soffrono spesso di decisioni di casting che trascurano la bravura vocale. Poiché la maggior parte dei remake sono musical, l’incapacità di alcuni attori principali di offrire forti performance vocali ha portato a fare affidamento su un’ampia manipolazione audio. Sebbene Rachel Zegler brilli nel suo ruolo in Biancaneve, le scelte passate, come il casting di Emma Watson in La bella e la bestia (2017), hanno attirato critiche per essere cadute in un montaggio eccessivo.
Sebbene i miglioramenti siano evidenti, con il casting di talenti come Halle Bailey ne La Sirenetta, alcuni ruoli secondari mancavano ancora di qualità vocale, il che dimostra che la Disney deve dare priorità al talento vocale come aspetto integrante dei propri processi di casting.
4. Giustificare la trasformazione visiva
Creare un’eredità visiva
L’animazione offre una tela unica per la creatività, consentendo un’immaginazione senza limiti. L’originale Biancaneve è intrisa di immagini incantevoli che, sfortunatamente, alcune versioni live-action non riescono a replicare. Mentre alcune scene in Biancaneve hanno mostrato bellezza artistica, molti momenti sono sembrati banali rispetto alle loro controparti animate. Questa tendenza è riecheggiata in altri adattamenti recenti, come La Sirenetta, che non è riuscita a catturare la vivacità del film originale.
Sebbene gli adattamenti live-action dovrebbero puntare al realismo, tradurre un capolavoro animato iconico in una visione sobria non giustifica tale transizione.
5. Trovare un equilibrio nella fedeltà
Innovazione vs.tradizione
È essenziale trovare il giusto equilibrio tra fedeltà e creatività. La tendenza della Disney a rimanere troppo fedele alle narrazioni originali può essere problematica, come si è visto con Pinocchio (2022), che ha ricevuto critiche per non aver introdotto nuove prospettive. Affidarsi alla nostalgia senza invocare l’innovazione si traduce in adattamenti mediocri che non riescono a catturare l’interesse del pubblico.
6. Preservare la meraviglia infantile
Puntare al pubblico giusto
La Disney ha tradizionalmente realizzato film per bambini, ma alcuni remake live-action virano troppo verso temi più cupi e maturi, alienando gli spettatori più giovani. L’assenza di personaggi stravaganti o di umorismo in film come Mulan crea una disconnessione dal materiale originale, che ne sminuisce l’attrattiva per i bambini. Anche le recenti modifiche narrative di Biancaneve tendono di più verso temi per adulti, il che potrebbe sminuirne il fascino originale.
7. Le sfide dei sequel
Costi vs. Profitti nei sequel live-action
Una tendenza rivelatrice è emersa nei recenti progetti live-action della Disney: i sequel spesso non riescono a ottenere lo stesso successo dei loro predecessori. L’originale Maleficent ha ottenuto un punteggio moderato del 54%, ma il suo sequel è crollato al 39%.La disparità suggerisce una crescente disconnessione con il pubblico. L’unico esempio recente di un sequel di successo è Mufasa: Il re leone (2024), che si attesta al 57%, un notevole contrasto con l’originale del 2019.
Mentre la Disney riflette su queste tendenze, imparare dalle performance passate potrebbe orientare i futuri adattamenti in una direzione più promettente. Mentre la traiettoria di Biancaneve rimane incerta, c’è il potenziale per la Disney di migliorare la sua narrazione live-action sfruttando le intuizioni acquisite da progetti precedenti.
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