
Bill Maher mette in discussione l’evoluzione della terminologia nella comunità del lavoro sessuale
In un recente episodio di Real Time with Bill Maher della HBO, il conduttore ha sollevato domande pungenti sulla terminologia utilizzata per descrivere gli individui coinvolti nell’industria del lavoro sessuale, in particolare sull’uso dell’espressione “comunità di lavoratori del sesso”.Questa discussione è emersa durante il segmento “New Rules” di Maher, dove ha dichiarato provocatoriamente: “Le prostitute stanno vivendo un momento”.
Cambiare il linguaggio nel discorso sociale
Maher ha espresso il suo sconcerto per i rapidi cambiamenti nel linguaggio della società, affermando: “Devi darmi più di una settimana per abituarmi a una nuova parola o frase o nome per ciò che chiamiamo qualcosa”.Ha fatto paragoni con i cambiamenti storici nel linguaggio, come il passaggio da “senzatetto” a “senzatetto” e da “immigrato illegale” a “migrante senza documenti”.Ha anche menzionato il passaggio dal termine “nano” a “piccola gente”, illustrando come si evolve il discorso pubblico.
Facendo riferimento in modo specifico agli Academy Awards di quest’anno, dove il film Anora ha vinto cinque Oscar, tra cui miglior film e migliore attrice per Mikey Madison, Maher ha sottolineato come sia Baker che Madison abbiano dedicato un momento durante i loro discorsi di ringraziamento per onorare la comunità delle prostitute. Ha scherzato, “Wow, tre settimane fa era un gruppo di troie e ora è una comunità”, riflettendo sulla rapida evoluzione del linguaggio e del riconoscimento sociale.
Contesto storico e sfide attuali
Maher ha inoltre chiesto perché questo passaggio all’uso di “lavoratrice del sesso” come termine più accettabile non si fosse verificato anni fa. Ha fatto riferimento a un incidente passato in cui un paramedico di New York ha trovato sollievo finanziario tramite OnlyFans, solo per affrontare la reazione negativa del pubblico. Ha ricordato che la deputata Alexandria Ocasio-Cortez ha difeso il paramedico twittando, “Il lavoro sessuale è lavoro”, a cui Maher ha risposto con umorismo, “il sesso non dovrebbe essere affatto un lavoro”.L’ha paragonato provocatoriamente alla schiavitù, chiedendo se vogliamo davvero trasmettere questo messaggio.
La rappresentazione hollywoodiana delle lavoratrici del sesso
Più avanti nel segmento, Maher rifletteva sul perché le prostitute siano state così diffuse nelle narrazioni cinematografiche. Ha affermato: “Se metà di tutte le star maschili di Hollywood avessero interpretato a un certo punto…qualcosa di veramente losco, non ce lo saremmo chiesto?” Questa linea di interrogativi sottolinea le potenziali implicazioni in corso del “complesso Madonna-puttana” nelle rappresentazioni mediatiche.
Ha anche riconosciuto il contributo significativo del regista Sean Baker a questa nicchia, menzionando i suoi film Tangerine, Red Rocket, Starlet e The Florida Project. Con un tocco di umorismo, Maher ha sottolineato che, sebbene Baker sia un regista di talento, si concentra spesso sulle esperienze delle prostitute.
L’impatto della terminologia sulla percezione
Concludendo il suo commento, Maher ha espresso la sua convinzione che il termine “puttana” potrebbe avere più peso della frase edulcorata “comunità di lavoratrici del sesso”.Ha avvertito: “Si può essere così intrappolati nel segnalare la virtù che in realtà si danneggia la causa”.Ammorbidendo il linguaggio, ha suggerito, si potrebbe sottintendere una visione benigna e eccessivamente edulcorata di una realtà complessa che spesso non riflette le vere circostanze di un individuo.
In questa discussione critica sul linguaggio e sui valori sociali, Maher è stato affiancato da ospiti quali il governatore della Pennsylvania Josh Shapiro, la giornalista Batya Ungar-Sargon e la giornalista Sam Stein, che hanno contribuito con ulteriori approfondimenti sulle implicazioni più ampie di questo dialogo.
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