L’incantevole mondo della Terra di Mezzo di JRR Tolkien fa il suo ritorno cinematografico con Il Signore degli Anelli: La Guerra dei Rohirrim . Questo film d’animazione si addentra nel conflitto storico guidato da Helm Hammerhand, re di Rohan, contro i Dunlandiani. Ambientato circa 200 anni prima degli eventi de Il Signore degli Anelli, il film attinge al vasto legendarium di Tolkien, culminando infine nel leggendario assedio al Fosso di Helm. Il racconto mette in evidenza l’impulsivo confronto di Hammerhand con il capo dei Dunlandiani, Freca, che innesca una sequenza di tragici esiti, mentre allo stesso tempo mette in mostra la forza e le qualità di leadership di sua figlia, Héra.
L’illustre attore Brian Cox presta la sua voce a Helm in questo film, infondendo al personaggio una formidabile profondità e intensità. Sebbene Cox non fosse inizialmente un fan accanito del franchise, la scoperta degli adattamenti di Peter Jackson ha scatenato un nuovo apprezzamento per l’universo di Tolkien. Il film incorpora stili di animazione anime tradizionali, con un robusto cast di voci di supporto tra cui Gaia Wise nel ruolo di Héra, Luke Pasqualino nel ruolo di Wulf e Miranda Otto che riprende il suo ruolo di Éowyn per guidare gli spettatori attraverso la narrazione ancestrale.
In un’intervista illuminante con ScreenRant, Cox elabora gli attributi avvincenti del personaggio di Helm e confronta le sue dinamiche con Héra con le questioni di genere contemporanee. Questa esplorazione della profondità del personaggio illumina la narrazione intricata presente nelle opere di Tolkien.
Il personaggio di Helm: una profondità shakespeariana, secondo Brian Cox
“Una volta ho interpretato quei ruoli, quindi questo è il latte materno.”
ScreenRant: In quanto fan del Signore degli Anelli, quali elementi della Terra di Mezzo ti hanno affascinato e reso speciale questo ruolo?
Brian Cox: La sceneggiatura è eccezionale e la narrazione avvincente. Inizialmente non ero un appassionato di Tolkien, ma grazie al lavoro di Peter Jackson ho iniziato a esplorare i libri, cosa di cui sono grato. Ho trovato Lo Hobbit particolarmente incantevole, in quanto riecheggia elementi della mia eredità celtica e norrena, attributi spesso trascurati nelle discussioni contemporanee. Tolkien ha incapsulato brillantemente quelle componenti mistiche e gli strati all’interno della sua narrazione sono davvero notevoli, facendomi apprezzare la sua arte.
Inizialmente ero più concentrato su aspetti diversi della mia carriera, ma la situazione è cambiata quando mi sono immerso nel mondo di Tolkien.
ScreenRant: Come hai affrontato il complesso mix di ambizione spietata e affetto paterno di Helm Hammerhand?
Brian Cox: I personaggi shakespeariani condividono una comunanza caratterizzata dall’ossessione: Amleto, Macbeth, Otello e Lear sono alle prese con le proprie pulsioni intense. Avendo interpretato ruoli simili, affrontare Helm è stato istintivo. Per me, interpretare Helm è simile all’esecuzione di un repertorio classico; è un ruolo in cui ho riconosciuto di poter eccellere. Gli aspetti tecnici risuonano profondamente con il mio background teatrale, in cui la modulazione della voce e la profondità emotiva sono cruciali.
Ho una predilezione particolare per la radio, dove l’assenza di vincoli visivi consente una forma unica di creatività: creare un mondo semplicemente attraverso la voce, un elemento fondamentale che apporto al personaggio.
Analisi delle dinamiche tra Helm, Wulf e Héra
“È l’inizio del matriarcato…”
ScreenRant: Quali riflessioni puoi condividere sull’evoluzione del rapporto tra Helm e Héra e sulle sue implicazioni?
Brian Cox: È un tema ricorrente, ma la natura allegorica del conflitto di Rohan mi colpisce. Inizialmente, vediamo un re imperfetto che incarna tratti negativi, che inevitabilmente plasmano la traiettoria di Wulf. La natura poco attraente di suo padre, sia fisicamente che moralmente, limita il potenziale di redenzione di Wulf. Questa dinamica illustra come i modelli maschili tossici possano perpetuare cicli di sventura.
La narrazione simboleggia il crollo del patriarcato e l’alba di un potenziale matriarcato, culminando in scene toccanti in cui Helm interagisce con Héra, rappresentando un allontanamento dalle norme patriarcali. Dato l’attuale clima sociopolitico, questo film risuona potentemente con il pubblico contemporaneo, poiché riflette le lotte in corso per l’uguaglianza di genere e il cambiamento sociale.
Ulteriori approfondimenti su Il Signore degli Anelli: La Guerra dei Rohirrim (2024)
Ambientato 183 anni prima della saga narrata nella trilogia cinematografica originale, Il Signore degli Anelli: La Guerra dei Rohirrim racconta la feroce eredità di Helm Mandimartello, l’iconico re di Rohan. La narrazione esplosiva ruota attorno a Wulf, un astuto signore Dunlandiano spinto dalla vendetta, che costringe Helm e i suoi seguaci a uno scontro critico presso la formidabile fortezza di Hornburg, in seguito immortalata come Fosso di Helm. Mentre le circostanze si fanno disastrose, Héra, la figlia di Helm, deve radunare il suo coraggio per guidare la resistenza contro un nemico invincibile intenzionato a cancellare la loro patria.
- Filippa Boyens
- Kenji Kamiyama
- Gaia Wise e Laurence Ubong Williams
- Phoebe Gittins e Arty Papageorgiou
Il Signore degli Anelli: La Guerra dei Rohirrim è attualmente nei cinema.
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