Carry-On , diretto da Jaume Collet-Serra, introduce gli spettatori a una narrazione esaltante incentrata su Taron Egerton, che interpreta un giovane agente della TSA coinvolto in una situazione pericolosa con un sinistro viaggiatore interpretato da Jason Bateman. Il film è stato presentato in anteprima su Netflix il 13 dicembre, presentando una trama ricca di azione ambientata sullo sfondo dell’aeroporto internazionale di Los Angeles (LAX) durante il suo giorno operativo più trafficato.
In una conversazione illuminante con Tudum , Collet-Serra ha elaborato l’approccio produttivo unico del film, che ha utilizzato il vecchio terminal del Louis Armstrong New Orleans International Airport come sostituto del LAX. Questa scelta strategica non solo ha fornito uno spazio creativo per le sequenze d’azione del film, ma ha anche consentito al team di produzione di accedere ad aree solitamente riservate ai passeggeri abituali dell’aeroporto. Di seguito le riflessioni del regista su questo innovativo metodo di ripresa:
Abbiamo rilevato il vecchio MSY [Louis Armstrong New Orleans International Airport] a New Orleans e lo abbiamo riprogettato/decorato per farlo sembrare LAX. È stato così emozionante avere tutto lo spazio a nostra disposizione e poter esplorare tutte queste aree di un aeroporto che normalmente non vediamo come passeggeri.
L’importanza del luogo delle riprese di Carry-On
Perché non è stato possibile girare la notte a LAX
Essendo il principale aeroporto internazionale che serve Los Angeles e gli studi cinematografici di Hollywood circostanti, LAX è apparso in numerosi film e produzioni televisive nel corso degli anni. In particolare, LAX funge spesso da controfigura per altri aeroporti globali in varie produzioni. Un esempio di ciò si trova in Tenet di Christopher Nolan , che ha utilizzato il Tom Bradley International Terminal di LAX come sostituto dell’aeroporto Gardermoen di Oslo.
Le esigenze di produzione di Carry-On avrebbero posto richieste eccessive sul flusso operativo di LAX, rendendo impraticabile la ripresa in loco in un aeroporto operativo. Utilizzando un terminal aeroportuale in disuso, al team di Collet-Serra è stata concessa la libertà necessaria per rappresentare il funzionamento interno delle operazioni aeroportuali in modo autentico e senza interrompere le attività del mondo reale.
È interessante notare che la produzione di questo film è in contrasto con quella di Die Hard 2 , in cui il regista Renny Harlin ha cercato di catturare l’essenza dell’aeroporto internazionale di Washington Dulles, ma ha dovuto affrontare sfide che hanno richiesto più location per le riprese, tra cui la base aerea di Kincheloe, il LAX, teatri di posa e matte painting.
Prospettiva su MSY come sostituto di LAX
L’autenticità derivata da una posizione nel mondo reale
Mentre gli spettatori più attenti potrebbero notare alcune discrepanze tra il vecchio terminal MSY e LAX, per la maggior parte, la transizione è quasi perfetta. La decisione di filmare in un vero aeroporto, liberato dalle operazioni dei passeggeri in tempo reale, ha notevolmente giovato alla produzione. Questo approccio ha aggiunto un’aria di autenticità che è fondamentale per un film che è fortemente intrecciato con il suo tema aeroportuale.
Fonte: Tudum
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