“Un saluto al criminale condannato”: il parlamento scozzese critica Trump dopo la sua rielezione

“Un saluto al criminale condannato”: il parlamento scozzese critica Trump dopo la sua rielezione

Il primo ministro scozzese appoggia Trump, ma subisce reazioni negative

In una sorprendente svolta degli eventi, il Primo Ministro scozzese, John Swinney, ha suscitato polemiche con il suo appoggio a Donald Trump. Questa mossa ha scatenato una forte reazione da parte dei membri dell’opposizione, in particolare durante una recente sessione del Parlamento scozzese, dove le frustrazioni sono state chiaramente espresse.

La critica tagliente di Harvie

Il co-leader dei Verdi scozzesi Patrick Harvie è stato particolarmente esplicito nel denunciare la decisione di Swinney di congratularsi con Trump per la sua rielezione. Le sue osservazioni non sono state solo taglienti, ma miravano a ritenere Swinney responsabile del suo sostegno pubblico a una figura che molti considerano profondamente controversa. La dichiarazione completa di Harvie rifletteva il suo disprezzo non nascosto:

“Ieri il Primo Ministro ha offerto le sue congratulazioni al criminale condannato Donald Trump per la sua rielezione. Scrivendo ufficialmente, a nome del governo scozzese, ha dichiarato di credere che i legami culturali e sociali della Scozia con gli Stati Uniti prospereranno sotto la guida di un misogino, un negazionista del clima, un truffatore, un fomentatore di cospirazioni, un razzista, un politico di estrema destra che ha tentato di ribaltare un’elezione usando minacce segrete e incitando alla violenza”.

Patrick Harvie/Parlamento scozzese

Un appello alla responsabilità

Proseguendo con le sue pungenti osservazioni, Harvie ha messo in dubbio le motivazioni alla base delle congratulazioni di Swinney, affermando:

“Mi mancano le parole. Quali legami sociali e culturali pensa davvero il Primo Ministro trarranno beneficio da una relazione con un uomo del genere? E cosa ha fatto per immedesimarsi e supportare i gruppi emarginati che potrebbero essere maggiormente minacciati da un secondo mandato di Trump?”

Patrick Harvie/Parlamento scozzese

La difesa di Swinney

In risposta alla raffica di critiche, Swinney ha difeso la sua posizione sottolineando l’importanza di mantenere una relazione costruttiva tra Scozia e Stati Uniti. Tuttavia, ha riconosciuto le “grandissime, reali differenze” che esistono tra le due nazioni.

Appelli all’azione contro Trump

Mentre il dibattito continuava, Harvie ha intensificato le sue richieste, esortando sia Sir Keir Starmer che Swinney ad assicurarsi che a Trump fosse impedito di visitare la Scozia o il Regno Unito. Esistono precedenti storici per le visite tra leader americani e britannici, come l’incontro del presidente Joe Biden con re Carlo e l’allora primo ministro Rishi Sunak a luglio. Tuttavia, la campagna di Harvie contro Trump potrebbe essere impegnativa, soprattutto considerando che gli Stati Uniti rimangono uno dei principali partner di esportazione della Scozia.

Il potenziale ritorno di Trump in Scozia

In mezzo a queste tensioni, i resoconti suggeriscono che Swinney stia pianificando una visita di stato per Trump nel 2025 per rafforzare i legami tra Scozia e Stati Uniti. Se questa visita dovesse avere luogo, segnerebbe il ritorno di Trump in Scozia durante la sua presidenza, dopo il suo viaggio del 2019. I legami scozzesi di Trump sono profondi; sua madre è originaria dell’isola di Lewis e possiede diverse proprietà nel paese, tra cui due campi da golf, uno dei quali ha aperto l’anno scorso a Menie.

Cambiare Prospettive

L’attuale approccio di Swinney segna un chiaro cambiamento rispetto ai suoi sentimenti precedenti, soprattutto considerando il suo precedente sostegno a Kamala Harris. A quel tempo, gli interessi commerciali di Trump in Scozia, come le sue attività di golf che impiegavano circa 600 persone, erano accolti con disprezzo da molti angoli della politica scozzese. Mentre il panorama politico si evolve, il sentimento pubblico continua a turbinare attorno a Trump, soprattutto dopo i suoi controversi commenti sull’indipendenza scozzese durante un podcast nell’ottobre 2024, che hanno lasciato molti in Scozia turbati.

In definitiva, i dibattiti sull’influenza di Trump sulla politica scozzese sollevano interrogativi più profondi sulle relazioni internazionali, l’allineamento politico e il potenziale impatto della leadership straniera sulle comunità locali.

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