
L’Associazione nazionale dei proprietari di teatri cambia nome in Cinema United
La National Association of Theatre Owners (NATO), con sede a Washington, DC, è da tempo fonte di confusione per chi chiama per errore e chiede informazioni su questioni militari anziché su argomenti cinematografici, a causa dell’acronimo condiviso con la North Atlantic Treaty Organization. Questo problema di identità è stato ora affrontato con il recente annuncio del presidente e CEO dell’associazione Michael O’Leary: l’organizzazione sarà d’ora in poi nota come Cinema United.
Visione per il futuro del cinema
Questo significativo cambio di nome riflette la visione di O’Leary di ridefinire la più grande associazione di categoria per i proprietari di cinema, soprattutto nel panorama post-pandemia. Sottolineando una rinnovata prospettiva sull’esperienza cinematografica, O’Leary mira a promuovere l’ottimismo in mezzo alle continue sfide al botteghino.
Cinema United presenterà questo nuovo marchio durante il CinemaCon 2025, che si terrà dal 31 marzo al 3 aprile al Caesars Palace di Las Vegas. Questo evento annuale riunisce espositori e studi di Hollywood, evidenziando la resilienza e l’evoluzione dell’industria cinematografica.
Sfide attuali nell’industria cinematografica
Con l’avvicinarsi del CinemaCon, il settore affronta una significativa flessione, con i ricavi nazionali che mostrano un calo del 7% anno su anno. Sebbene i ricavi fossero inizialmente aumentati di oltre il 20% rispetto al 2024, la ripresa dei problemi derivanti dalla pandemia e dai recenti scioperi ha messo registi e proprietari di cinema in una posizione precaria.
È interessante notare che, mentre molti nel settore sono alle prese con queste sfide, c’è un lato positivo: il ritorno di Sony a presentare al CinemaCon dopo un anno di assenza e il debutto sul palco di Amazon MGM Studios segnano un momento cruciale per i principali studi cinematografici, segnando il numero più alto di presentazioni da parte di uno studio dal 2018.
Reindirizzare l’attenzione: l’importanza delle finestre teatrali
In una recente intervista con The Hollywood Reporter, O’Leary ha elaborato il ragionamento alla base del cambio di nome e ha condiviso la sua visione per il futuro delle finestre di distribuzione. Ha sottolineato l’impatto significativo che la pandemia ha avuto sull’esclusività cinematografica, che è stata ridotta da un minimo tradizionale di 74 giorni a un minimo di 17 giorni per alcuni film. Ciò ha portato alla confusione dei consumatori e, in ultima analisi, alla cannibalizzazione delle esperienze di visione sia cinematografiche che domestiche.
Trovare un futuro sostenibile
O’Leary ha espresso preoccupazione per lo stato caotico delle finestre cinematografiche, sottolineando che è necessario trovare un equilibrio per garantire che sia i consumatori sia le sedi espositive traggano vantaggio da potenziali cambiamenti. Sostiene una rivalutazione delle pratiche attuali per definire meglio la strategia post-pandemia nel panorama cinematografico, che promuoverà un approccio sostenibile e unificato alla distribuzione cinematografica.
Sostegno ai cinema indipendenti
O’Leary ha riconosciuto le particolari pressioni a cui sono sottoposti i cinema indipendenti, che spesso hanno difficoltà ad assicurarsi nuove uscite in tempi rapidi. L’importanza di questi cinema per le comunità locali non può essere sopravvalutata; svolgono un ruolo fondamentale nel prevenire i “deserti cinematografici” e nell’arricchire le esperienze culturali in diverse regioni.
Guardando al futuro: ottimismo in mezzo all’incertezza
Nonostante la volatilità dei numeri del botteghino, O’Leary rimane ottimista sul futuro del settore. Suggerisce che la traiettoria complessiva sta migliorando e ricorda agli stakeholder di adottare una prospettiva a lungo termine piuttosto che fissarsi sulle fluttuazioni a breve termine.
Il rebranding in Cinema United simboleggia un rinnovato impegno per l’esperienza cinematografica e sottolinea l’aspirazione dell’associazione a unificare i proprietari di cinema sotto un’insegna riconoscibile e pertinente. Mentre le discussioni sulle finestre cinematografiche e sulle strategie di mercato continuano, la leadership di O’Leary segnala un momento cruciale per l’industria teatrale.
Coinvolgimento con CinemaCon
Mentre si svolgono i preparativi per CinemaCon, l’eccitazione tra i membri è palpabile. L’attesa che circonda le nuove presentazioni e le innovazioni del settore offre uno sguardo agli sforzi di rivitalizzazione in atto nel mondo del cinema.
Una versione di questa storia è apparsa nel numero del 19 marzo della rivista The Hollywood Reporter. Clicca qui per abbonarti.
Lascia un commento ▼