Il regista spiega i cambiamenti nella morte di un personaggio importante nel finale della prima stagione di Day of the Jackal rispetto al film del 1973

Il regista spiega i cambiamenti nella morte di un personaggio importante nel finale della prima stagione di Day of the Jackal rispetto al film del 1973

Attenzione: quanto segue contiene importanti spoiler sul finale della prima stagione di The Day of the Jackal.

Il giorno dello sciacallo: un nuovo, audace finale

Il recente adattamento di The Day of the Jackal , diretto da Brian Kirk, si discosta notevolmente dal materiale originale. Questa nuova serie in 10 parti, con Eddie Redmayne nei panni dell’assassino letale e Lashana Lynch nei panni della detective Bianca Pullman, conclude la sua stagione inaugurale con un colpo di scena scioccante che ridefinisce il destino dei personaggi. In netto contrasto sia con il romanzo del 1971 di Frederick Forsyth che con il film del 1973, in cui lo Sciacallo incontra la sua fine, il finale televisivo vede Bianca diventare l’ultima vittima dello Sciacallo .

Il regista Brian Kirk spiega il cambiamento scioccante

In un’intervista illuminante con Variety , Brian Kirk elabora le decisioni creative che hanno portato a questa conclusione drammatica. Riconosce il suo coinvolgimento nelle discussioni riguardanti il ​​destino di Bianca, ma attribuisce allo showrunner Ronan Bennett il merito di aver orchestrato quello che descrive come “il colpo di scena definitivo”. Kirk sottolinea la necessità di un colpo di scena che non solo onori le radici della serie, ma apra anche la strada a narrazioni future, in particolare a una promettente seconda stagione.

Avevi paura di discostarti dal materiale originale?

Non ero preoccupato, a dire il vero. Ero eccitato perché avevo visto il film per la prima volta quando ero molto piccolo con mio padre, che era un grande amante dei film. Non avevo mai visto niente del genere prima. Sapevo istintivamente che era un pezzo che definiva, un thriller che definiva, certamente in termini di reazione. Non è qualcosa che sarei stato ansioso di ripetere. Non c’è bisogno che venga rifatto nella sua forma originale; la mia eccitazione derivava dall’opportunità di creare qualcosa di fresco rispettando la fonte. Era maturo per essere reinventato, presentando una pura spinta narrativa con una scultura minima dei personaggi ed energia archetipica.

Quanto sei stato coinvolto nel finale di stagione?

Ho preso parte alle discussioni riguardanti la decisione di far morire Bianca e sono stato coinvolto in conversazioni più ampie con [lo showrunner] Ronan Bennett riguardo all’arco narrativo del suo personaggio.

La scelta era tra uccidere lo Sciacallo e Bianca?

Sì. Lo slancio drammatico ruota attorno al fatto che questi due personaggi sono in contrasto e il pubblico è coinvolto in entrambi. Alla fine, uno deve perire, il che è un elemento fondamentale che mantiene l’impegno dello spettatore.

Allora perché alla fine hai scelto Bianca?

L’intenso investimento nel personaggio dello Sciacallo ha influenzato la nostra decisione, unito al potenziale di ulteriore esplorazione nella seconda stagione. Si tratta di espandere la proprietà intellettuale. Dopotutto, si chiama “Il giorno dello Sciacallo”, non “Il giorno della persona che uccide lo Sciacallo”. La sua sopravvivenza sembrava più appropriata. Il merito va a Ronan per aver ideato questo colpo di scena, capovolgendo le aspettative.

Le implicazioni di questa svolta per il Giorno dello Sciacallo

Il futuro della serie oltre la seconda stagione

Scena da Il giorno dello sciacallo

Nel finale, lo Sciacallo sembra portare a termine il suo ultimo compito prima di fare una ritirata frettolosa. Tuttavia, il climax si intensifica quando Bianca lo rintraccia, culminando in uno scontro nella sua residenza. In una svolta tragica, lo Sciacallo elimina Bianca dopo un intenso scambio, riecheggiando i modelli letali stabiliti per tutta la stagione. Questo finale inaspettato si discosta nettamente dalle narrazioni originali che tradizionalmente si concludono con la morte dell’assassino.

Poiché il materiale di partenza non aveva sequel, inizialmente si prevedeva che lo Sciacallo sarebbe morto. Tuttavia, la serie accenna invece a sviluppi futuri, confermando una seconda stagione che mira ad espandere il suo universo in una narrazione multi-stagione . I commenti di Kirk accennano a un impegno a far evolvere la trama oltre la struttura della prima stagione.

La nostra analisi del finale della prima stagione di The Day of the Jackal

Giustificare la continuazione dello Sciacallo

La scena del giorno dello sciacallo
Immagine tramite Peacock

Lo Sciacallo raggiunge costantemente i suoi obiettivi, dimostrando un complesso gioco di ingegno per tutta la serie. Gli spettatori assistono alle sfide che affronta, bilanciando i suoi obblighi professionali con le sue relazioni personali, inclusi i rischi posti alla sua famiglia e in particolare alla moglie, Nuria. Nel frattempo, la detective Bianca si avvicina sempre di più alla scoperta della sua vera identità, creando una narrazione tesa e piena di incertezza.

La conclusione della prima stagione è decisamente brutale, e sottolinea l’alta posta in gioco della ricerca di Bianca: la sua carriera le è costata tutto, culminando nella sua prematura scomparsa. Per il personaggio di Eddie Redmayne, la sopravvivenza introduce fili della trama persistenti, in particolare le sue dinamiche familiari con Nuria e le implicazioni per l’indagine dell’MI6 sulle sue attività. Ciò non solo aumenta la suspense, ma apre anche strade per nuove trame, suggerendo che la serie è ben posizionata per divergere dalle sue radici letterarie.

In sintesi, il finale di stagione di The Day of the Jackal segna una svolta cruciale, offrendo ampio spazio alla narrazione futura e mantenendo al contempo un legame con le sue agghiaccianti origini.

Fonte: Varietà

Fonte e immagini

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *