Il Joker si distingue come uno dei cattivi più intricati della letteratura, incarnando una personalità in continuo cambiamento. Nel corso degli anni, la DC Comics ha approfondito questa natura sfuggente, con recenti narrazioni che suggeriscono in modo affermativo che il Joker possiede almeno tre personalità distinte. Tuttavia, sono convinto che esista una quarta persona, accennata attraverso vari indizi all’interno del materiale originale.
Sono emerse numerose interpretazioni, che mettono in mostra la personalità poliedrica del Joker. In particolare, nell’acclamata trama Three Jokers di Geoff Johns e Jason Fabok, viene esplorata la teoria secondo cui il Joker potrebbe in realtà essere composto da tre individui diversi.
Al contrario, Chip Zdarsky adotta un approccio unico nella sua serie Batman, proponendo che le diverse personalità del Joker derivino dal suo addestramento con il dottor Daniel Captio , lo stesso psichiatra che ha aiutato Batman a sviluppare la sua identità alternativa Zur-En-Arrh. A differenza di Batman, che ha sviluppato una singola personalità di riserva, il Joker ha capitalizzato il concetto, dando vita a tre personaggi di spicco esplorati nell’arco narrativo The Joker Year One , creato da Zdarsky e Giuseppe Camuncoli.
Il Joker originale non è sempre stato un supercriminale
Illustrazione di Batman: The Killing Joke di Alan Moore e Brian Bolland
Le personalità più comunemente riconosciute del Joker includono il burlone malizioso, l’assassino spietato e lo stratega meticoloso . Questa triade di personalità spiega la vasta gamma del suo comportamento, dalla pagliacciata innocua alla brutalità mostruosa. Mentre molti fan accettano queste tre come l’intera estensione del personaggio del Joker, sostengo che diversi indizi suggeriscano una personalità più profonda e nascosta.
La trasformazione in Joker è stata innescata da un evento traumatico singolare. Prima della sua discesa nella follia, era un uomo, spesso chiamato Jack, che conduceva una vita normale, completa di legami familiari, come descritto sia in Batman: The Killing Joke che in Batman: Three Jokers . Sebbene la DC mantenga un velo su questo background, rimane la narrazione più ampiamente accettata tra gli appassionati, consentendoci di considerarla parte della tradizione del personaggio.
La personalità nascosta del Joker
L’esistenza di un quarto Joker
Addestrato da Captio, il Joker ha simbolicamente estinto il suo vecchio sé per abbracciare la sua nuova identità. Tuttavia, cancellare la propria personalità originale non è un compito semplice, nemmeno per lui. Mentre gli aspetti nefasti del Joker dominano il suo comportamento, ha mostrato momenti di vulnerabilità, in particolare in assenza di Batman, consentendo alle ombre del suo “vecchio sé” di emergere.
In Batman: Going Sane di JM DeMatteis, il Joker crede di aver sconfitto Batman e si allontana volontariamente dal crimine, optando per una parvenza di normalità, una vita che rispecchia la sua esistenza prima che il caos lo consumasse. Questo comportamento solleva interrogativi sulla sincerità delle sue personalità malvagie, suggerendo che forse un desiderio innato di redenzione persiste sotto.
Inoltre, gli sporadici tentativi del Joker di comportarsi in modo eroico complicano questa teoria. Le sue buffonate pericolose per la vita spesso si affiancano ad atti spaventosi, eppure sprazzi di altruismo appaiono in tutta la sua storia. Sembra plausibile che la persona repressa, l’uomo comune del suo passato, possa influenzare queste azioni.
Il Joker come eroe in un universo alternativo
Jack Napier in Batman: Cavaliere Bianco
Nell’universo alternativo raffigurato in Batman: White Knight di Sean Murphy, il personaggio di Jack Napier mostra un avvincente contrasto con il suo sé più oscuro, mentre assume il ruolo di un individuo virtuoso. Questa rappresentazione divide l’essenza del Joker in due personalità: il benevolo Napier che intraprende azioni eroiche per salvare Gotham e il malvagio Joker che incarna caos e violenza. Questa scelta narrativa supporta l’idea che il Joker potrebbe contenere intrinsecamente una buona personalità.
Ulteriori prove emergono da JLA di Grant Morrison, dove Martian Manhunter sonda la psiche del Joker, scoprendo un ricordo persistente di una coppia innamorata nascosto in profondità nella sua coscienza. Mentre il Joker è caratterizzato come indifferente alla vita umana, questo ricordo implica che una personalità contrastante possa risiedere in lui, forse legata alla sua precedente identità.
Il Joker è più di un mostro
Dov’è la Quarta Personalità?
Nel corso della sua narrazione, il Joker ha spesso mostrato momenti di lucidità, abbandonando i suoi modi criminali senza che forze esterne innescassero questi cambiamenti. Ad esempio, nell’arco narrativo “Io, Bizarro”, rivela una natura che tende all’aiuto senza l’ombra della follia che incombe su di lui. Allo stesso modo, Batman: Going Sane illustra come il Joker possa tornare alla normalità senza aver bisogno di una cura, indicando che una parvenza di bontà rimane intrecciata con la sua psiche .
Per i lettori interessati ad approfondire l’identità poliedrica del Joker, vale la pena dare un’occhiata al recente fumetto The Joker: The Man Who Stopped Laughing di Matthew Rosenberg, Carmine Di Giandomenico e Francesco Francavilla, disponibile sia in formato digitale che in edizioni raccolte.
I critici di Batman sostengono spesso che eliminare il Joker porrebbe fine al caos. Tuttavia, se ho ragione nell’affermare l’esistenza di una quarta persona, potremmo identificare una vittima trascurata in questa intricata storia: l’uomo che un tempo era il Joker. Se Batman potesse risvegliare questo sé nascosto, la redenzione potrebbe essere possibile. Sebbene questa teoria possa sembrare inverosimile, gli indizi puntano verso una narrazione più profonda e complessa all’interno della psiche del Joker, suggerendo che nascosta sotto il caotico cattivo esista una personalità meritevole di salvezza.
Batman: The Joker Year One è attualmente disponibile presso DC Comics!
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