A Serious Man è uno dei film più intricati nell’ampia opera dei fratelli Coen, un’affermazione che ha sicuramente un peso. Con un finale maturo per l’analisi, ha il potenziale per essere sezionato per anni a venire. I fratelli Coen hanno creato una filmografia diversificata, in cui quasi ogni titolo potrebbe essere considerato il loro miglior lavoro. Definire A Serious Man il loro miglior film potrebbe essere poco pratico e soggettivo; tuttavia, la sua straordinaria miscela di regia e narrazione lo contrassegna innegabilmente come un risultato significativo nel cinema.
Il film racchiude temi ricorrenti frequenti nel corpus di opere dei Coen, tra cui profondi concetti ebraici, nichilismo esistenziale e l’inevitabile marcia del tempo e della morte. Inoltre, A Serious Man introduce elementi surrealisti, dove l’ordinario si trasforma nello straordinario. Questa miscela di umorismo nero e disperazione guida il protagonista, Larry Gopnik (Michael Stuhlbarg), attraverso un viaggio straziante, che culmina in uno dei finali più memorabili del decennio.
La disperazione e l’arresto di Arthur
Larry scopre le accuse di Arthur
Arthur (Richard Kind), il fratello di Larry, inietta un tocco di comicità nella narrazione. La sua disoccupazione lo porta a vivere con la famiglia di Larry, preoccupandosi del “Mentaculua”, un quaderno pieno di disegni eccentrici che crede possano svelare i segreti dell’universo. Nonostante le sue buffonate, che irritano i figli di Larry, una grave svolta degli eventi rivela le lotte più profonde di Arthur.
Quando la polizia arriva alla porta di Larry, ammanetta Arthur, rivelando le accuse di gioco d’azzardo illegale, adescamento e sodomia. Questo momento scioccante sposta la pittoresca ambientazione suburbana degli anni ’60 del film in una realtà più inquietante. Arthur diventa l’emblema di un uomo ebreo che affronta pregiudizi tra ufficiali bianchi e cristiani delle forze dell’ordine, suggerendo temi sottostanti di brutalità e pregiudizio.
Dopo essere stato cacciato dalla casa di Larry, Arthur ha un crollo emotivo nella piscina di un motel, lamentandosi con Dio e Larry delle sue percepite disgrazie. Crede erroneamente che Larry sia il fortunato, un’affermazione che lascia Larry incredulo. Una successiva sequenza onirica rivela le paure di Larry, in cui immagina di aiutare Arthur a scappare in Canada, solo per vederlo tragicamente colpito dai loro vicini, svegliandosi sudato freddo.
E il destino di Ableman
La dualità di Sy Ableman
Nel corso del film, la prospettiva di Larry sull’amante della moglie, Sy Ableman (Fred Melamed), oscilla. Invece di incarnare lo stereotipo del cattivo, Sy è disarmantemente amichevole, accogliendo Larry con abbracci calorosi e gesti di sostegno. In una scena toccante, Sy e Judith (Sari Lennick) suggeriscono a Larry di andarsene, lasciando sospese nell’aria implicazioni inespresse.
L’ambientazione di St. Louis Park, Minnesota, un omaggio alla città natale dei fratelli Coen, conferisce autenticità alla narrazione. Per uno scherzo del destino, sia Sy che Larry si ritrovano coinvolti in incidenti automobilistici simultanei alla fine del film. Mentre Larry ne esce illeso, Sy non sopravvive. In una svolta scioccante, Judith fa pressione su Larry affinché finanzi il funerale di Sy, dove viene salutato postumo come “un uomo serio”, l’unico riferimento diretto al titolo del film.
Bar Mitzvah di Danny e Rabbino Marshak
Momenti di Riconciliazione
Mentre si svolge il pellegrinaggio verso il suo bar mitzvah, il figlio di Larry, Danny (Aaron Wolff), incarna la ribellione adolescenziale, trascorrendo più tempo a sfuggire al suo bullo, Mike Fagle (Jon Kaminski Jr.), che a prepararsi per il suo grande giorno. In un preludio caotico, Danny si abbandona pesantemente alla marijuana prima della cerimonia, ritraendo l’ansia palpabile attraverso l’obiettivo di una telecamera fish-eye per rispecchiare i sentimenti di qualsiasi adolescente sotto l’effetto di questa sostanza.
In un momento di svolta, Danny si fa avanti per recitare il brano della Torah nonostante le sue precedenti distrazioni, ottenendo un successo inaspettato in mezzo al sollievo collettivo. Questo segna uno dei pochi momenti di trionfo nel film, offrendo un barlume di speranza a Larry, che scopre che Sy gli aveva scritto una raccomandazione per la stabilità, suscitando un raro sorriso dal padre assediato.
In un incontro significativo con l’enigmatico rabbino Marshak, Danny riceve una saggezza inaspettata racchiusa in un messaggio criptico che fa riferimento a una canzone dei Jefferson Airplane, avvolgendo ulteriormente la narrazione in strati di contemplazione esistenziale.
“Quando la verità viene trovata. Per essere bugie. E tutta la speranza. Dentro di te muore. E allora? Grace Slick. Marty Balin. Paul Kanta. Jorma… qualcosa. Questi sono i membas [sic] dell’Aereo. Interessante. Ecco. Sii un bravo ragazzo.”
Consegnando a Danny un Walkman confiscato contenente il denaro dovuto a Fagle, il rabbino Marshak accenna all’interconnessione delle esperienze della vita, che culmina in una parvenza di ordine in mezzo al caos.
Il compromesso etico di Larry
Tumulto imminente
Mentre la vita di Larry sembra prendere una piega positiva, si trova ad affrontare dilemmi morali che minacciano di disfare i suoi recenti successi. Con il bar mitzvah di Danny e accenni di riconciliazione familiare nell’aria, Larry considera di modificare il voto negativo di Clive (David Kang) per sostenere finanziariamente i problemi legali di Arthur, segnando un momento di compromesso etico.
Tuttavia, una telefonata agghiacciante del suo medico interrompe la fragile positività, portando all’ansia per un’imminente diagnosi di cancro. Contemporaneamente, Danny e i suoi coetanei affrontano un allarme tornado, amplificando la tensione e prefigurando il caos. Un tornado incombente diventa una metafora della vita di Larry che sta andando fuori controllo, sottolineando i temi esistenziali del film.
Mentre la tempesta infuria in lontananza, la voce di Danny si fonde con la triste melodia di Jefferson Airplane, riecheggiando le tragiche complicazioni del film e lasciando gli spettatori a riflettere sulle grandi questioni del destino e del significato.
Decifrare la conclusione di un uomo serio
Prove di fede ed esistenza
Il finale del film induce a una profonda riflessione sulle implicazioni delle scelte di Larry, in particolare per quanto riguarda le sue trasgressioni morali. Il suggerimento che le sue decisioni abbiano evocato calamità sia su di lui che sulla sua famiglia risuona in modo netto, ma abbondano altre interpretazioni.
Fin dall’inizio, la vita di Larry è tormentata da confusione e sfortuna, un filo conduttore incarnato nella sua domanda frequente: “Cosa sta succedendo?” Questa domanda racchiude una lotta universale per comprendere la natura imprevedibile della vita. Il finale del film lascia spazio all’interpretazione: Larry è semplicemente una pedina sfortunata in un universo indifferente, o detiene il potere di reclamare la sua agenzia?
La narrazione accenna a varie maledizioni familiari, tra cui il senso di colpa ancestrale, ma i fratelli Coen rimangono elusivi sui significati più profondi della loro narrazione. Il contesto ambiguo del Dybbuk del prologo lascia gli spettatori a interrogarsi non solo sul destino di Larry, ma anche sulla natura stessa della moralità e della fede.
Mentre scorrono i titoli di coda, la discordanza tra realtà e aspirazioni rimane palpabile, riecheggiando l’eterna lotta affrontata da ogni personaggio intrappolato nella rete di un mondo apparentemente caotico.
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