
Il mondo di Dandadan ha affascinato i lettori con una serie di antagonisti peculiari e intriganti nei suoi 186 capitoli. Dai Seropiani e Yokai agli enigmatici Sotterranei e persino agli esseri extraterrestri incontrati attraverso Kur, la serie ha esplorato diversi cattivi. Di recente, due personaggi degni di nota sono emersi in prima linea: il misterioso Conte Saint-Germain e l’inquietante Murakami, l’istruttore di educazione fisica alla Kami High.
Ognuna di queste figure è caratterizzata da un aspetto distintivo e da motivazioni convincenti. Tuttavia, recenti sviluppi indicano Murakami come forse il più bizzarro del gruppo. Le sue azioni peculiari negli ultimi capitoli accennano a sinistre correnti sotterranee, suggerendo che una verità più terrificante si nasconde sotto la superficie, una rivelazione che potrebbe rivelarsi profondamente inquietante.
Svelare Murakami: segreti oscuri e profondi?
Quando Murakami fu presentato per la prima volta al pubblico, fu descritto come un membro solidale della facoltà della Kami High, apparentemente interessato al benessere dei suoi pari. Tuttavia, man mano che la narrazione si dipana, diventa chiaro che la sua facciata potrebbe nascondere ambizioni più sinistre. In un momento cruciale, Murakami venne a conoscenza delle capacità psichiche di Momo Ayase e sviluppò un’ossessione per acquisirle. Questa fissazione lo portò a setacciare i social media alla ricerca di immagini compromettenti, utilizzandole per ricattare le studentesse.
In particolare, il recente obiettivo di Murakami era Kouki Yukishiro. Le aveva affidato il compito di rubare i poteri di Momo, fornendole un Asura Knife e usandone un altro su di lei per potenziare le sue abilità, conferendole la capacità di percepire e manipolare i Pigmei. Nei capitoli 185 e 186, i lettori assistono a Murakami che osserva le battaglie di Aira, Rin, Mai e Kouki contro gli Severed Head Dribblers da un punto di osservazione discreto, accrescendo ulteriormente i sospetti sulle sue intenzioni.

Inoltre, le sue interazioni con Miss Adachi, che appare vestita da coniglio, indicano le sue tendenze manipolative, sfruttando potenzialmente la sua situazione finanziaria come mezzo per soddisfare i suoi interessi contorti. Il modello delle azioni di Murakami solleva domande cruciali sulla sua vera identità. Molti ipotizzano che potrebbe essere la figura sotterranea di ritorno dall’arco della Casa Maledetta, in cerca di vendetta su Momo per aver sconvolto le loro vite precedentemente “perfette”.
In alternativa, si potrebbe sostenere che Murakami abbia sempre nutrito intenzioni malevole. Piuttosto che essere una creatura del soprannaturale, potrebbe semplicemente rappresentare un individuo dal cuore oscuro che si accanisce sui vulnerabili, in particolare sui suoi studenti. La sua personalità manipolatrice è sottolineata dai suoi sforzi per stare lontano dai guai, come dimostrato dai suoi incontri segreti con Kouki.
Esaminare le interazioni con Miss Adachi conferisce ulteriore complessità al suo personaggio. Il suo sfruttamento della sua disperazione per l’assistenza finanziaria per sostenere la madre malata dipinge un quadro fosco delle sue motivazioni. Sembra che Murakami stia effettivamente nascondendo qualcosa di significativo. Il suo possesso di Asura Knives, forse acquisiti dal misterioso Orchestrator, allude a maggiori profondità di potenziali abilità nascoste.
Una possibilità convincente è che una figura come Sanjome possa averlo reso più forte. Data l’influenza di Sanjome sugli altri, è plausibile che Murakami abbia potuto trascurare la sua oscura evoluzione. Le dinamiche del potere potrebbero aver distorto il suo senso di giudizio, consentendo a una malevolenza precedentemente frenata di prosperare senza ostacoli. Inoltre, la presenza di elementi di controllo mentale all’interno della storia complica il ruolo di Murakami: potrebbe essere una semplice pedina manipolata da forze più oscure, simili a Hase e alla ragazza Kur?
Considerazioni finali

Riassumendo l’arco evolutivo del personaggio di Murakami all’interno di Dandadan, assistiamo alla sconvolgente trasformazione da educatore affabile a figura calcolatrice e potenzialmente dannosa. Le sue azioni, tra cui ricatti, manipolazione della signorina Adachi e maneggio di coltelli Asura, rivelano una malevolenza profondamente radicata che potrebbe non essere collegata a forze soprannaturali. Tuttavia, l’idea che potrebbe essere sotto il controllo mentale di Sanjome introduce un affascinante strato di incertezza.
Il cambiamento comportamentale di Murakami si allinea perfettamente con i temi generali prevalenti in Dandadan, dove identità nascoste e vaste cospirazioni sono fondamentali. La sua discreta osservazione di Aira e del suo team durante la battaglia allude a un piano più ampio, forse orchestrato. Quindi, sorge spontanea la domanda: Murakami è un partecipante inconsapevole di queste subdole macchinazioni o sta volontariamente abbracciando l’oscurità? Qualunque sia il percorso che percorre, il suo personaggio aggiunge innegabilmente una dimensione emozionante ma inquietante alla narrazione.
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