“Ho detto, ‘Hell No'”: la posizione ostinata di Spike Lee sul cambio di location ha portato la Warner Bros. a fermare la produzione del film di Denzel Washington candidato all’Oscar

“Ho detto, ‘Hell No'”: la posizione ostinata di Spike Lee sul cambio di location ha portato la Warner Bros. a fermare la produzione del film di Denzel Washington candidato all’Oscar

Spike Lee si distingue come uno dei registi più influenti di Hollywood, rinomato per la sua narrazione audace e la profonda esplorazione delle narrazioni culturali e storiche, in particolare quelle che risuonano con gli afroamericani. La sua illustre filmografia, che comprende titoli iconici come Do the Right Thing (1989) e BlacKkKlansman (2018), evidenzia il suo impegno nel superare i confini cinematografici e affrontare urgenti questioni sociali. La capacità di Lee di attraversare vari generi, dal dramma al biopic, arricchisce il panorama cinematografico, lasciando un’impronta duratura nel settore.

Nonostante i suoi riconoscimenti, il viaggio di Lee non è stato privo di ostacoli. All’inizio della sua carriera, ha incontrato lo scetticismo dei dirigenti degli studi cinematografici esitanti a finanziare le sue ambiziose visioni. Tuttavia, la sua determinazione è emersa, anche durante la difficile produzione di un importante film biografico che ha richiesto lunghi viaggi internazionali. Questo incrollabile impegno per l’autenticità lo ha spinto verso una delle sfide più significative della sua carriera.

Decisioni provocatorie: la controversia sulla location di Malcolm X

Ostacoli al finanziamento e determinazione creativa

Denzel Washington nei panni di Malcolm X circondato dai giornalisti
Denzel Washington
Scena da Malcolm X
Denzel Washington e Angela Bassett in Malcolm X
Denzel Washington nei panni di Malcolm X sembra serio

Malcolm X (1992), un film biografico che ritrae la vita dell’apprezzato leader per i diritti civili, ha dovuto affrontare notevoli sfide finanziarie che hanno quasi compromesso la sua produzione. Sebbene il budget iniziale del progetto fosse stato fissato a 28 milioni di dollari, alla fine è salito a 33 milioni di dollari senza ulteriore supporto da parte della Warner Bros. In una dimostrazione di impegno, Lee ha contribuito personalmente con metà del suo stipendio di 2 milioni di dollari al film. Tuttavia, questo non è stato sufficiente, spingendolo a rivolgersi ad amici e personaggi noti per chiedere assistenza, tra cui Oprah Winfrey, Tracy Chapman, Prince, Magic Johnson e Michael Jordan.

In una discussione sincera al Red Sea Film Festival, Lee ha elaborato gli ostacoli incontrati durante le riprese di Malcolm X. Ha raccontato la proposta dello studio di filmare nel New Jersey invece che nella location spiritualmente significativa della Mecca, che Lee riteneva essenziale per catturare il pellegrinaggio di Malcolm X. Questo rifiuto ha portato a una pausa nella produzione, minacciando la realizzazione della sua visione. Fortunatamente, sfruttando le sue conoscenze, Lee è riuscito a raccogliere i fondi necessari per completare il film. Le sue toccanti osservazioni durante l’evento evidenziano la resilienza richiesta per produrre arte autentica:

“Invece di girare in Arabia Saudita, hanno detto, perché non girare a Jersey Shore a gennaio? Ho detto, ‘Accidenti no!’ e la Warner Brothers ha chiuso il film. Mi avevano pagato 2 milioni di dollari e avevo messo metà del mio stipendio per girare il film. Quindi eravamo bloccati.”

“Mi ha colpito all’improvviso come un fulmine: conosco alcuni neri con un po’ di soldi. Ogni volta chiedevo il doppio di quanto aveva dato l’ultima persona. Le ultime due persone erano Magic Johnson e il GOAT Michael Jordan. Michael è stato l’ultimo. È molto competitivo. Quindi ho lasciato trapelare ciò che Magic ha dato, e in questo modo ho ottenuto i fondi. Ma ho promesso a ogni persona, dicendo che sarei andato nella tomba senza dire quanto fosse ogni regalo”.

In definitiva, Malcolm X detiene il primato di essere il primo film non documentario di produzione americana autorizzato a essere girato in Arabia Saudita.

Una riflessione sulla visione di Lee in mezzo alle sfide

Denzel Washington pronuncia un discorso appassionato nei panni di Malcolm X

La determinazione dimostrata da Lee durante la produzione di Malcolm X rappresenta presumibilmente un punto cruciale della sua carriera. La sua prontezza a investire sia finanziariamente che emotivamente rafforza l’importanza dell’integrità creativa nel cinema. Dando priorità all’autenticità del viaggio significativo di Malcolm X rispetto alla convenienza logistica, Lee non solo si è assicurato un film di successo, ma ha anche rafforzato la sua reputazione di regista appassionatamente impegnato nella sua visione artistica. Questa narrazione serve come un potente promemoria del fatto che abbracciare i rischi e aderire ai propri valori può produrre risultati trasformativi e risonanti.

Fonte: Varietà

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