Con l’avvicinarsi del 2024, l’idea di un film d’azione ad alto numero di ottani con Karl Urban di “The Boys” insieme alla superstar di Hollywood Dwayne “The Rock” Johnson è senza dubbio entusiasmante. Urban è cresciuto costantemente in importanza, con scelte che hanno definito la sua carriera, che ricordano il suo ruolo di spicco nel spesso trascurato “Dredd”. Nel frattempo, Johnson, che un tempo ha avuto un successo senza pari al botteghino, ha visto un leggero calo della sua popolarità con film recenti come “Black Adam” e “Red One”. Tuttavia, la sua capacità di catturare il pubblico, come dimostrato da “Oceania”, riafferma il suo status di attrazione principale nel cinema.
Immaginando la collaborazione di queste due icone dell’azione, sembra un successo garantito. Tuttavia, uno sguardo indietro di quasi due decenni evidenzia una realtà diversa: la loro unica joint venture è stata un film che è stato ampiamente dimenticato dal pubblico. Questa collaborazione ha portato a una significativa delusione al botteghino, ottenendo un misero 34% di punteggio del pubblico su Rotten Tomatoes e non riuscendo a recuperare i costi di produzione.
Nonostante la deludente accoglienza del loro progetto, l’adattamento del videogioco Doom presenta una scena degna di nota che merita di essere riconosciuta. Mentre il film potrebbe aver naufragato, segnando uno dei primi ruoli principali di Urban, ha anche aperto la strada al suo ritorno potenzialmente di successo al genere mentre si prepara a interpretare Johnny Cage in “Mortal Kombat 2”. Ora è il momento opportuno per rivisitare “Doom” ed esplorare la breve brillantezza cinematografica che ha offerto.
Analizzando la critica di Doom
Un altro adattamento maledetto dai videogiochi
Negli ultimi anni si è assistito a una notevole rinascita della qualità degli adattamenti di videogiochi, con titoli di successo come “The Last of Us”, “Fallout”, “Arcane”, “Cyberpunk: Edgerunners” e la trilogia di “Sonic” emersi negli anni ’20. Ciò è in netto contrasto con il panorama dei primi anni 2000, quando gli adattamenti spesso fallivano miseramente, con “Doom” come esempio lampante. Al momento della sua uscita, Doom ha avuto difficoltà finanziarie , accumulando poco meno di 60 milioni di dollari a livello globale contro il suo budget di produzione di 70 milioni di dollari, una somma stravagante per un film basato su un videogioco all’epoca.
Anche l’accoglienza critica di Doom è stata deludente , come si evince dal punteggio del 18% dei critici su Rotten Tomatoes . Mentre i sentimenti del pubblico erano leggermente più favorevoli, una parte significativa ha criticato il film per essersi discostato dalle sue origini videoludiche. In particolare, mancavano gli elementi atmosferici che rendevano i giochi originali di “Doom” avvincenti, non riuscendo in definitiva a offrire un’esperienza cinematografica soddisfacente. Tuttavia, c’è un momento degno di nota tra le carenze del film che ne rivela il potenziale.
L’iconica sequenza in prima persona: un gioiello improbabile
Un breve momento di brillantezza cinematografica
In mezzo alla narrazione poco impressionante di “Doom”, c’è un momento di spicco: una sequenza di quattro minuti che cattura efficacemente l’essenza dello sparatutto in prima persona, un segno distintivo della serie di videogiochi. Questa scena, vista dalla prospettiva di Karl Urban, lo vede navigare in una struttura sopraffatta da sporadici attacchi nemici, offrendo uno sguardo raro su come un vero adattamento di “Doom” avrebbe potuto prosperare.
Le sequenze in prima persona sono raramente utilizzate nel cinema, eppure aggiungono un tocco dinamico al genere. “Hardcore Henry” è un esempio recente che abbraccia questa tecnica per tutta la sua durata. In “Doom”, la prospettiva in prima persona inietta un vigore nel film che altrimenti sembra letargico, trasformandolo in una delle scene d’azione più memorabili di tutto il cinema. Sebbene “Doom” in sé possa non essere un film ben realizzato, contiene una sequenza davvero grandiosa che accenna alla potenziale grandezza del genere.
Fonte: I Numeri
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