Come primo film con classificazione R nell’universo di Spider-Man (SSU) della Sony, Kraven the Hunter ha deludentemente sottoutilizzato la sua classificazione, guadagnandola solo in alcune scene. Questo film ha segnato il debutto live-action di uno dei cattivi iconici della Marvel, ma ha faticato a lasciare un’impressione positiva sul pubblico. Sfortunatamente, Kraven the Hunter è percepito come una delle aggiunte minori all’SSU, concludendo un anno significativo per i film sui supereroi con una nota un po’ scoraggiante. Con una lista Marvel notevolmente più leggera prevista per il 2024, i fan sono lasciati a riflettere su cosa riserva il futuro per il franchise nel 2025 e oltre.
Il film ha ricevuto aspre critiche e ha avuto scarsi incassi al botteghino, gettando un’ombra su quello che avrebbe potuto essere un finale trionfale per l’universo di Spider-Man della Sony. Una delle attrazioni iniziali del film è stata la sua classificazione R, la prima per la SSU. Eppure, nonostante questo punto di forza, l’esecuzione della classificazione è sembrata carente, con solo pochi momenti che l’hanno davvero abbracciata. In un panorama in cui i film di fumetti con classificazione R sono una rarità, questo aspetto di Kraven the Hunter è stata un’opportunità vitale che è rimasta in gran parte inesplorata.
Il potenziale del R-Rating di Kraven il cacciatore
Considerando che Kraven non è ampiamente riconosciuto come i famigerati avversari di Spider-Man come Venom o il Green Goblin, la sua classificazione R è diventata un’attrazione fondamentale per il film. Questa classificazione lo ha posizionato come un’offerta unica, specialmente nel contesto dei film sui supereroi, dove PG-13 è da tempo la norma. L’appetito del pubblico per le narrazioni dei fumetti più dark e mature avrebbe potuto essere soddisfatto efficacemente abbracciando il potenziale di classificazione R del film, ma alla fine è rimasto insoddisfatto.
A differenza dei suoi predecessori nel genere, come Blade, che perseguiva anch’esso un tono serio, Kraven the Hunter ha avuto l’opportunità di ritagliarsi un’identità distinta. Film vietati ai minori come Joker e la serie Deadpool hanno dimostrato che temi seri per adulti possono avere risonanza commerciale, consentendo a Kraven di esplorare elementi narrativi e tonali diversi da quelli stabiliti dai suoi predecessori.
Sottoutilizzo degli elementi con classificazione R
Una delle delusioni più significative di Kraven the Hunter è l’uso inadeguato della classificazione R per gran parte del film. In molte sequenze d’azione, la violenza era così contenuta che avrebbe potuto facilmente rientrare in una classificazione PG-13. Ciò solleva interrogativi critici sulla decisione della Sony di commercializzare Kraven come un film con classificazione R, soprattutto quando si limita a scalfire la superficie di quella che avrebbe potuto essere un’esperienza più impattante. Le limitazioni al pubblico di riferimento del film, derivanti da questa classificazione, avrebbero potuto essere contrastate se il film avesse abbracciato appieno il suo potenziale più violento.
È evidente che la Sony intendeva evidenziare la classificazione R come strategia di marketing, ma il film spesso sembrava diluito, in particolare rispetto ad altri film di fumetti di successo con classificazione R come Deadpool e Logan. Invece, Kraven the Hunter è apparso come un film PG-13 che includeva a intermittenza momenti con classificazione R, diminuendo così il suo peso narrativo complessivo e il suo significato all’interno del genere.
Le occasioni perse per accettare la classificazione R
Sebbene ci siano diverse opportunità per Kraven the Hunter di abbracciare pienamente la sua classificazione R, due casi particolarmente degni di nota spiccano. Una di queste scene riguarda il personaggio Dimitri Smerdyakov che viene rapito da Rhino, dove un momento in cui un dito viene tagliato manca dell’intensità che avrebbe potuto risuonare più potentemente con gli spettatori. Infatti, una rappresentazione più grafica avrebbe potuto completare meglio una scena simile vista di recente in Secret Invasion.
Un altro momento cruciale, in cui Kraven subisce gravi ferite dall’attacco di un leone, sembra anch’esso sorprendentemente edulcorato. Migliorare queste sequenze non solo aggiungerebbe profondità emotiva alla relazione tra i fratelli, ma potrebbe anche ridefinire l’approccio del film alla narrazione, allontanandolo dal tipico genere dei supereroi.
Nonostante alcuni momenti di violenza di impatto, si verificano principalmente verso la conclusione del film, lasciando le scene iniziali più ammorbidite e meno accattivanti. Persino il confronto di Kraven con Rhino avrebbe potuto esplorare una maggiore brutalità, aggiungendo archi narrativi profondi ai personaggi. Sebbene la violenza non sia l’unica misura di merito, la significativa sofferenza sperimentata sia da Dimitri che da Kraven durante il film avrebbe potuto essere sfruttata efficacemente per approfondire l’esperienza narrativa. In definitiva, l’incapacità del film di utilizzare adeguatamente la sua classificazione R rappresenta un’opportunità persa per un viaggio narrativo più risonante.
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