
“Smile 2” cattura gli appassionati dell’horror con le sue scene da brivido e gli innovativi elementi soprannaturali, rendendo al contempo un sottile omaggio a una figura leggendaria del cinema horror: Paul Hudson. L’avvincente narrazione del film segue l’eroina pop star Skye Riley, alle prese con i ricordi inquietanti del suo fidanzato, Paul. Questo personaggio appare a intermittenza come una presenza spettrale, contrassegnata dal famigerato sorriso sinistro che è un segno distintivo del franchise.
Il sorriso inquietante e dal basso, familiare ai fan di “Smile”, trae ispirazione da iconici film horror realizzati da maestri come Stanley Kubrick, in particolare dal personaggio di Jack Torrance in “Shining”. L’omaggio del regista Parker Finn a queste imponenti figure dell’horror conferisce un nuovo livello di complessità a “Smile 2” attraverso la sua rappresentazione di Paul Hudson.
La connessione: Paul Hudson e Ray Nicholson
Incanalando Jack Torrance in “Smile 2”


In questa puntata, Paul Hudson è magistralmente interpretato da Ray Nicholson, figlio del leggendario Jack Nicholson, noto per il suo ruolo agghiacciante di Jack Torrance in “Shining”. Il vecchio Nicholson ha stabilito uno standard elevato per la rappresentazione di personaggi che precipitano nella follia, spesso spinti da forze insidiose. La rappresentazione di Ray funge da forza inquietante in “Smile 2”, rappresentando le influenze inquietanti che svelano il personaggio di Skye, nonostante siano solo frutto della sua immaginazione.
Gli inquietanti sorrisi caratteristici del franchise “Smile” riflettono una notevole somiglianza tra padre e figlio, amplificando il fattore horror del film.
Il casting strategico di Ray Nicholson da parte del regista Parker Finn sembra quasi fortuito. Incanalando elementi delle performance del padre, in particolare i sorrisi sconcertanti che ricordano le creazioni di Kubrick, Ray si collega efficacemente al pubblico contemporaneo, assicurando che l’eredità dell’horror continui a risuonare. La sua performance onora e rivitalizza l’atmosfera inquietante che ha definito i primi film horror.
L’influenza duratura di Jack Torrance su “Smile 2”
Abbracciare lo “sguardo di Kubrick”

Le opere di Kubrick sono caratterizzate da uno stile visivo inquietante, esemplificato da una caratteristica distintiva nota come “sguardo di Kubrick”. Questa tecnica prevede una testa inclinata verso il basso abbinata a uno sguardo intenso e imperturbabile, spesso accompagnato da un sorriso sinistro. L’interpretazione di Jack Torrance da parte di Jack Nicholson incarnava questa tecnica, evocando terrore e un’impressione di natura predatoria.
In “Smile 2”, Parker Finn attinge all’essenza di questi inquietanti tropi, utilizzando il sorriso distintivo di Jack Torrance per creare un’atmosfera minacciosa durante tutto il film. Scegliendo Ray Nicholson, il franchise unisce efficacemente l’horror d’epoca con la sensibilità moderna, consolidando il suo posto nelle cronache del terrore cinematografico.
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