Recensione di The Front Room: la performance brillantemente squilibrata di Kathryn Hunter è messa in ombra da deboli elementi horror

Recensione di The Front Room: la performance brillantemente squilibrata di Kathryn Hunter è messa in ombra da deboli elementi horror

A24 si è saldamente posizionata nel panorama dell’horror indipendente, ottenendo consensi per film come il thriller psicologico Hereditary e il thriller soprannaturale Talk to Me . Lo studio ha una storia di collaborazione con registi distinti, in particolare Robert Eggers nei suoi celebri progetti The Witch e The Lighthouse . In un’interessante evoluzione del loro repertorio narrativo, A24 ha ora collaborato con i fratelli Eggers, Max e Sam, per l’assurdo horror psicologico The Front Room . Tuttavia, nonostante la sua premessa ambiziosa, il film alla fine sembra privo di impatto.

Ispirato al racconto di Susan Hill, The Front Room è incentrato su Belinda, interpretata da Brandy, che segna il suo ritorno all’horror dopo una pausa. Belinda è una donna incinta alle prese con le conseguenze della morte del suo primogenito, tormentata da visioni inquietanti durante i suoi episodi di sonnambulismo. Mentre la data del parto si avvicina, suo marito Norman affronta il dolore per la perdita del padre a causa di un cancro allo stomaco, costringendolo a confrontarsi con la brutalità della sua infanzia violenta con la matrigna, Solange. L’eredità della coppia dipende dal fatto che Solange vada a vivere con loro, portando a un’inevitabile spirale di caos.

Premessa familiare, tropi abusati

La narrazione manca di originalità

Per gli appassionati dell’horror, la trama di The Front Room potrebbe evocare un senso di déjà vu. Gli elementi della trama, che includono una figura anziana minacciosa che ricorda Hereditary di Ari Aster e il destino del neonato che riecheggia temi tratti da The First Omen e False Positive di A24 , offrono poco di nuovo. L’esplorazione tematica della maternità e delle lotte affrontate durante la gravidanza ha un potenziale significativo; sfortunatamente, questo film non riesce a capitalizzarlo, sorvolando su profondità emotive critiche.

Inoltre, diversi fili narrativi sembrano poco sviluppati, il che ne riduce l’impatto complessivo. Mentre i fratelli Eggers mirano a creare tensione attraverso il comportamento irregolare di Solange, questo approccio solleva più domande di quante risposte risponda. Il parallelo tra la gestione di una matrigna anziana e problematica e la cura di un neonato rimane poco esplorato, con momenti come la costante richiesta di aiuto di Solange che spesso sembrano un banale stratagemma per attirare l’attenzione piuttosto che una trama significativa.

Regia visivamente sorprendente dei fratelli Eggers

La sceneggiatura non è all’altezza degli standard visivi

La scena della stanza anteriore 1
La scena della stanza anteriore 2
La scena della stanza anteriore 3
Belinda nella stanza anteriore
La scena della stanza anteriore 4

In contrasto con le sue carenze narrative, The Front Room brilla visivamente. I fratelli Eggers, insieme alla direttrice della fotografia Ava Berkofsky, riescono a creare un’atmosfera inquietantemente immersiva, utilizzando la narrazione visiva per amplificare l’umore e la tensione. Le dinamiche in evoluzione all’interno della casa, dettate dalla presenza di Solange, alterano sottilmente lo spazio in modi notevoli, completando le esperienze surreali affrontate da Belinda.

Tuttavia, l’arte visiva del film non può compensare le carenze della sceneggiatura. I fratelli Eggers mirano ad affrontare questioni complesse come il razzismo, l’oppressione religiosa e il trauma generazionale. Tuttavia, la loro esplorazione sembra superficiale, priva della profondità necessaria per entrare in risonanza con gli spettatori in modo significativo. Inoltre, l’attenzione ricorrente sull’incontinenza di Solange tende a mettere in ombra temi più urgenti, risultando un tentativo poco originale di umorismo nero piuttosto che offrire un commento perspicace.

Performance che elevano il film

Hunter e Brandy eccellono in ruoli vitali

Riflessioni di Belinda, Solange e Norman in The Front Room
Immagine tramite A24

Nonostante i problemi narrativi e di sceneggiatura, The Front Room è ancorato a delle performance forti. Kathryn Hunter emerge come la protagonista, infondendo al suo ruolo di Solange profondità e un’energia inquietante che sostiene il coinvolgimento dello spettatore. La sua capacità di fondere stranezze infantili con un autentico tumulto emotivo cattura il pubblico fin dall’inizio, mostrando il suo eccezionale background nel teatro fisico.

L’interpretazione di Belinda da parte di Brandy lascia un’impressione mista. Mentre la sua performance segna un punto alto nella sua carriera, in particolare nel genere horror, certi momenti suggeriscono un’esitazione ad aprirsi completamente. Nonostante ciò, il viaggio del suo personaggio è avvincente, confermando che gli sforzi combinati di Hunter e Brandy impediscono a The Front Room di essere un passo falso completo. L’interazione tra le loro performance eleva il film, offrendo scorci di potenziale in mezzo ai suoi difetti.

The Front Room è ora disponibile per lo streaming su Max.

Fonte e immagini

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