Sebastian Stan reagisce duramente ai tentativi di censura di Donald Trump su “The Apprentice” – “Ti fidi di quest’uomo?”

Sebastian Stan reagisce duramente ai tentativi di censura di Donald Trump su “The Apprentice” – “Ti fidi di quest’uomo?”

Va’, re!

Il debutto nel Regno Unito di The Apprentice ha avuto luogo al BFI London Film Festival e, con le elezioni americane a soli diciannove giorni di distanza, le inchieste politiche erano inevitabili. L’Hollywood Reporter si è impegnato proprio in questo.

Durante l’evento, hanno chiesto se Stan credesse che il film potesse influenzare gli elettori a favore di Trump. La sua risposta, “Non lo so”, è stata ragionevole; dopotutto, è un attore e non un analista politico.

Tuttavia, ha aggiunto:

Se nutrite curiosità, prendetevi un momento per chiedervi sinceramente: “Chi è questo individuo? Lo conoscete davvero? Vi fidate di lui per guidare una nazione?” Ha tentato di sopprimere questo film mentre proclamava il suo sostegno alla libertà di parola… Lo trovo incredibilmente ipocrita. In definitiva, l’attenzione dovrebbe essere su di lui come persona. Mettete da parte la politica e fidatevi del vostro istinto: avete fiducia in lui? Questo è essenzialmente ciò che il film esplora.

E onestamente, ha ragione. Mettere da parte per un momento le affiliazioni politiche ci consente di esaminare più da vicino il carattere di Trump, il che dovrebbe guidare le nostre conclusioni. La critica sincera di Stan è encomiabile, in particolare considerando la sua storia di fuga dalla Romania con la madre da bambino. Da quando la notizia di The Apprentice è stata rivelata per la prima volta, alcuni hanno ingiustamente supposto che il coinvolgimento di Stan suggerisca che sia solidale con Trump; un’interpretazione così binaria ignora i numerosi rischi che Stan ha abbracciato nel corso della sua carriera.

Questo film è impeccabile? Certamente no. Molti film biografici si scontrano con il potenziale di alimentare inavvertitamente la simpatia per i loro soggetti, poiché gli spettatori tendono naturalmente a identificarsi con ciò che vedono sullo schermo. C’è una certa indulgenza riguardo alla vera eredità di Trump, soprattutto alla luce del fatto che la sua presidenza non è stata toccata nella narrazione. Tuttavia, a mio avviso, l’opposizione vocale del cast e delle menti creative dietro il progetto la dice lunga.

Le figure pubbliche hanno spesso un’influenza significativa, ed è una realtà che non possiamo ignorare. Spero che Stan continui a esprimere i suoi pensieri con franchezza durante il viaggio promozionale di questo film. Assistere alle continue reazioni di Donald Trump a questo film “senza classe” è davvero uno spettacolo divertente.

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