La chiusura della Streamer Guild spinge WoW ad affrontare i problemi DDoS per i giocatori hardcore interessati

La chiusura della Streamer Guild spinge WoW ad affrontare i problemi DDoS per i giocatori hardcore interessati

I recenti attacchi DDoS (distributed denial-of-service) hanno causato scompiglio nel regno di World of Warcraft Classic, causando numerose perdite di personaggi nel gioco, con un impatto particolare sulla comunità Hardcore. Tra le gilde colpite, OnlyFangs, una gilda di streamer di proprietà del famoso creatore di contenuti Sodapoppin, ha subito battute d’arresto significative. Questa nota gilda è stata in prima linea nella creazione di contenuti coinvolgenti sui server Hardcore, ma le perdite subite durante il raid in Blackwing Lair hanno spinto Sodapoppin ad annunciare la chiusura di OnlyFangs.

Nel suo messaggio di addio, Sodapoppin ha accennato alla possibilità di un rollback del personaggio, esprimendo la speranza che le chiusure delle gilde potessero essere annullate. Fortunatamente, il 24 marzo 2025, Blizzard Entertainment ha affrontato la situazione dichiarando che i giocatori che avevano perso personaggi a causa di questi attacchi dannosi avrebbero ripristinato i loro progressi.

L’impatto degli attacchi DDoS sulla comunità WoW

I recenti attacchi DDoS che hanno preso di mira WoW Classic Hardcore hanno avuto un impatto negativo non solo sulla gilda OnlyFangs, ma sull’intera comunità di spettatori e giocatori. I fan che attendevano con ansia la caduta di Nefarion in Blackwing Lair o coloro che si dilettavano nei fallimenti sullo schermo dei loro streamer meno preferiti hanno creato un legame emotivo unico con questi eventi.

I creatori di contenuti hanno svolto un ruolo fondamentale nel rendere popolare la modalità Hardcore di WoW Classic. Mentre molti giocatori si sarebbero avventurati in questa esperienza di gioco in modo indipendente, la partecipazione di importanti streamer ha senza dubbio attirato un pubblico più vasto.È interessante notare che questa situazione ha persino generato un contingente di osservatori dell’odio che potrebbero aver contribuito all’impulso per gli attacchi DDoS in corso.

Storicamente, Blizzard ha mantenuto una politica rigorosa contro il rollback dei personaggi in WoW Classic Hardcore, citando preoccupazioni circa la creazione di un precedente pericoloso. Questa fermezza potrebbe aver incoraggiato gli aggressori, portandoli a credere che le loro azioni sarebbero rimaste impunite. Tuttavia, è stato ora confermato che i personaggi che hanno ceduto a questi attacchi saranno resuscitati.

In una dichiarazione che affronta questi problemi, Blizzard Entertainment ha riconosciuto gli sfortunati eventi, affermando:

“Mentre continuiamo il nostro lavoro per rafforzare ulteriormente la resilienza dei reami di WoW e il nostro rapido tempo di risposta, stiamo prendendo provvedimenti per resuscitare i personaggi dei giocatori che sono andati perduti a causa di questi attacchi. A differenza dei molti altri modi in cui i personaggi possono morire in Hardcore, gli attacchi DDoS sono uno sforzo intenzionalmente dannoso compiuto da attori malintenzionati di terze parti e crediamo che la gravità e i risultati degli attacchi DDoS giustifichino specificamente una risposta diversa”.

Questi attacchi sono durati per diversi giorni, attirando l’attenzione solo dopo le rivelazioni sulla perdita di personaggi nel raid Blackwing Lair della gilda OnlyFangs. Mentre Sodapoppin non ha ancora rilasciato ulteriori aggiornamenti riguardanti il ​​destino di OnlyFangs, è probabile che la gilda continuerà i suoi sforzi di creazione di contenuti alla luce del promettente annuncio di Blizzard.

Clay Stone, Associate Production Director di WoW Classic, insieme al Community Manager Kaivax, sono rimasti fermi sulla decisione di Blizzard di ripristinare i personaggi perduti. Hanno riconosciuto che le morti causate da un attacco DDoS di massa non sono colpa dei giocatori, giustificando quindi un approccio di risarcimento unico. Tuttavia, hanno chiarito la loro posizione più ampia in merito al ripristino dei personaggi:

“In futuro, Blizzard potrebbe decidere, a sua esclusiva discrezione, di far rivivere personaggi Hardcore che muoiono in un evento di massa che riteniamo incoerente con l’integrità del gioco, come un attacco DDoS. La nostra posizione più ampia sui ripristini dei personaggi o sugli appelli per la morte non è cambiata. Per essere chiari, non intendiamo far rivivere personaggi che sono morti a causa di disconnessioni del server, picchi di lag, bug di gioco o qualsiasi altro motivo. Il supporto clienti Blizzard non può fornire assistenza per problemi relativi a personaggi che sono morti nei reami Hardcore.”

Se la sofferenza all’interno della comunità di OnlyFangs e la significativa perdita di contenuti sui server Hardcore abbiano influenzato la decisione di Blizzard di intervenire resta un argomento di speculazione.È passata circa una settimana prima che venisse data una risposta ufficiale, evidenziando l’urgenza e la preoccupazione che circondano questa sfortunata serie di eventi.

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