Nel regno della DC Comics, lo scrittore Kami Garcia, noto per aver co-creato l’amata serie di graphic novel Teen Titans , si imbatte in una sfida complessa con l’origine del personaggio di Starfire . Il tema principale di questa popolare serie per giovani adulti (YA), realizzata insieme all’illustratore Gabriel Picolo, è quello di ritrarre i Titans come normali adolescenti, rendendoli riconoscibili al pubblico giovane.
Garcia ha espresso la sua visione in una recente intervista con Liam McGuire di Comic Frontier . Ha sottolineato l’importanza di presentare tutti i Titani come autentici adolescenti, portando a una rivisitazione e a una rivisitazione sfumata dell’eredità aliena di Starfire nel libro appena uscito, Teen Titans: Starfire . Questo adattamento ridefinisce significativamente il background di Starfire.
In particolare, Garcia evita intenzionalmente gli aspetti tradizionali dell’identità aliena di Kori nella narrazione. Nel mettere in luce una rappresentazione più simile a quella umana, Picolo ha illustrato Kori senza la sua caratteristica pelle arancione, scegliendo di mantenere la sua storia in qualche modo ambigua. Questa vaghezza deliberata consente future esplorazioni della storia passata di Starfire, mentre la situa tra gli altri Titani come una normale adolescente con poteri straordinari.
Una nuova prospettiva sulle origini di Starfire
Adattare un personaggio amato al pubblico YA di oggi
Nella tradizione originale dei fumetti DC, Starfire è Koriand’r, una principessa aliena proveniente dal lontano pianeta di Tamaran . La sua vita prende una svolta tragica quando gli invasori della Cittadella massacrano la sua famiglia, lasciando in vita solo sua sorella, Blackfire. Per sopprimere la resistenza di Tamaran, la Cittadella esilia Kori, che, attraverso una serie di esperimenti, acquisisce abilità straordinarie prima di fuggire sulla Terra, dove si unisce ai Teen Titans.
Sebbene Garcia trasformi in modo significativo l’origine di Starfire nella serie YA, le sue motivazioni rimangono radicate nella creazione di legami più profondi con i giovani lettori.
Un aspetto cruciale della narrazione di Starfire che Garcia ha insistito nel mantenere è il suo rapporto teso con la sorella, ora chiamata Kira invece che Komand’r. Le sorelle condividono una dinamica in cui Kori sente un forte legame, mentre Kira è raffigurata come un personaggio più egocentrico. La loro relazione in evoluzione introduce complessità che rispecchiano le interazioni originali dell’universo DC, arricchendo ulteriormente la narrazione.
Rendere Starfire più accessibile ai giovani
Un allontanamento dall’archetipo della principessa aliena
Oltre alla sua rivisitazione visiva, Starfire è ritratta con una disabilità invisibile nota come EDS (sindrome di Ehlers-Danlos), un disturbo del tessuto connettivo che influisce sulla sua mobilità. Nella sua intervista, Garcia ha articolato il suo obiettivo di riflettere le diverse realtà affrontate dagli adolescenti di oggi: “Cerco sempre di trovare modi per far sì che i nostri personaggi rappresentino di più chi c’è là fuori nel mondo per quanto riguarda gli adolescenti”. Sebbene questa condizione non oscuri le sue capacità o la trama, consente ai lettori di vedersi riflessi nel personaggio di Starfire, migliorando la sua riconoscibilità.
Allontanandosi dalle rappresentazioni tradizionali, l’approccio di Garcia in Teen Titans: Starfire mira a entrare in sintonia con i giovani d’oggi, tracciando parallelismi tra le dinamiche familiari di Kori e Kira e le relazioni tra gli altri Titani, come Dick Grayson e Damian Wayne.
La graphic novel Teen Titans: Starfire è attualmente disponibile presso la DC Comics, invitando i lettori a immergersi in questa nuova narrazione.
Fonte: Comic Frontier
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