L’origine del nome in codice di James Bond “007” spiegato in un film inedito di Timothy Dalton

L’origine del nome in codice di James Bond “007” spiegato in un film inedito di Timothy Dalton

Mentre la maggior parte dei fan sa che James Bond è notoriamente associato al nome in codice 007, le origini di questo iconico soprannome sono rivelate in una sceneggiatura non prodotta. Durante il mandato di Timothy Dalton come Bond, il franchise ha vissuto un periodo turbolento segnato da controversie legali e cambiamenti creativi, che hanno portato a diversi progetti cinematografici abbandonati. Tra questi c’era un concept sviluppato da Richard Maibaum e Michael G. Wilson che mirava a esplorare i primi inizi del protagonista, descrivendo in dettaglio la sua prima missione e l’induzione nell’MI6.

Questa narrazione inizia con un giovane James Bond senza una direzione, che viene reclutato da M. La sua missione lo porta in Asia, dove gli viene assegnato il compito di affrontare il formidabile signore della guerra generale Kwang. L’avventura, tipica dello stile di Bond, avrebbe intrecciato pericolo, eccitazione e romanticismo. Tuttavia, questo ambizioso progetto è stato infine accantonato in favore di Zona pericolo perché il produttore Albert Broccoli riteneva che il pubblico avrebbe preferito vedere Bond al suo apice piuttosto che in allenamento (come notato in The Lost Adventures of James Bond di Mark Edlitz). Tuttavia, la storia ha fornito un’intrigante intuizione sulle origini di Bond, incluso il significato della sua designazione 007.

Approfondiamo l’eredità di Nome in Codice 007

Più di un semplice numero

Timothy Dalton nei panni di James Bond con in mano una sigaretta in Vendetta privata.

Al suo arrivo a Singapore, il giovane Bond avrebbe incontrato diverse figure chiave, tra cui Felix Leiter e Q, così come Bart Trevor, un personaggio meno noto ma fondamentale nell’universo di Bond. Trevor funge da agente Double-0 che supervisiona la missione e guida Bond a navigare tra le complessità dello spionaggio. Inizialmente diffidenti l’uno dell’altro, i due agenti sviluppano una forte partnership, caratterizzata da tutoraggio e sviluppo delle competenze, una dinamica che alla fine avrebbe portato all’eroico sacrificio di Trevor.

In un momento critico, Bart Trevor compie il sacrificio estremo, consentendo a Bond e alla protagonista femminile, Betje, di sfuggire al pericolo. Questo atto di coraggio spiana la strada a Bond per portare a termine la missione, che culmina con la sua elevazione a agente Double-0. Bond si guadagna l’ambito nome in codice 007, conferitogli da M come tributo al deceduto Trevor.

Il significato dietro il nome in codice

Esplorando l’umanità di James Bond

Daniel Craig interpreta James Bond nella scena della tortura di Casino Royale.

Tradizionalmente, James Bond è stato associato a un atteggiamento stoico, spesso mostrando poca connessione emotiva con i suoi incarichi. Sebbene ferocemente leale verso i suoi alleati, il personaggio di Bond raramente mostra vulnerabilità o attaccamento. L’idea che il suo nome in codice 007 fosse un omaggio a Bart Trevor avrebbe aggiunto uno strato emotivo alla storia di Bond, riflettendo come la saggezza del suo mentore abbia influenzato le sue azioni durante la sua carriera all’MI6.

Lo sviluppo del personaggio proposto in questo film mai realizzato avrebbe potuto trasformare Bond in una figura più riconoscibile, allontanandosi dall’eroismo intoccabile che ha definito le rappresentazioni precedenti. Riconoscere le lotte precedenti di Bond e il ruolo fondamentale di un mentore nella sua evoluzione avrebbe dipinto una visione più sfumata dell’agente segreto.

Sebbene gli anni ’80 non fossero ancora pronti per un cambiamento così radicale nella narrazione, l’essenza di questo concetto trovò la sua strada nella serie di James Bond durante l’era di Daniel Craig. Casino Royale abbracciò un Bond fondamentalmente umano, caratterizzato dai suoi difetti e vulnerabilità, segnando un distacco dal passato. Sebbene la narrazione del mentore non fosse stata adottata, ritrarre 007 come un eroe fallibile divenne una caratteristica distintiva dei film di Craig, lasciando un impatto duraturo sul franchise.

Fonti: The Lost Adventures Of James Bond di Mark Edlitz, 2020.

Fonte e immagini

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