Questo articolo analizza le rappresentazioni grafiche di omicidi e morti brutali presenti nei film horror.
Gli anni ’80 si distinguono come un decennio notevole per il genere horror. Spaziando dalla fine degli anni ’70 all’inizio degli anni ’90, quest’epoca ha visto un’ondata di film horror influenti che non solo hanno generato franchise iconici, ma hanno anche stabilito molti tropi ancora utilizzati nel cinema moderno. Le convenzioni emerse durante questo periodo hanno plasmato in modo significativo il panorama horror, dimostrando l’atemporalità e l’innovazione di molti film horror degli anni ’80. Ogni anno il film horror di spicco rimane un classico, consolidando il decennio come un’epoca d’oro per la paura sullo schermo.
Durante questo periodo dinamico, i film horror hanno introdotto mostri e personaggi indimenticabili, trasformando al contempo la brutalità visiva del genere. L’evoluzione degli effetti pratici, delle tecniche di montaggio e degli stili cinematografici ha contribuito a un aumento del gore grafico che risuona nel cinema horror odierno. Da gemme dimenticate a franchise amati, gli anni ’80 hanno segnato un momento cruciale nella storia del cinema horror.
10. Frank viene fatto a pezzi
Il ritorno dell’inferno (1987)
Infuso di profondo simbolismo religioso, Hellraiser si erge come uno dei film horror più strazianti degli anni ’80. Ha ispirato un franchise che ha spesso lottato per eguagliare la sua intensità rivoluzionaria. Il film esplora in modo intricato temi di fede e rifiuto di Dio, con morti orribili riportate in vita da effetti pratici innovativi che sono diventati sinonimo del franchise.
La morte più eclatante è quella di Frank Cotton, interpretato da Sean Chapman. In un momento di cupa sfida, Frank viene catturato da numerosi uncini di metallo, lentamente fatto a pezzi mentre pronuncia beffardamente “Gesù pianse”. La mancanza di CGI aumenta la crudezza della sua fine, evidenziata in modo particolare dall’espressione orgogliosa di Frank, anche se soccombe a un destino più orribile della crocifissione.
9. Sylvia viene uccisa con un tubo dell’acqua
Il mio San Valentino di sangue (1981)
Creando le premesse per uno slasher da manuale, My Bloody Valentine ruota attorno a un mito terrificante ignorato dai giovani, che ne scoprono l’orrore attraverso una serie di eventi raccapriccianti. La tensione culmina nella seconda metà con un’emozionante furia di violenza.
Tra gli omicidi più fantasiosi, spicca la morte di Sylvia: dopo essere stata impalata su un tubo dell’acqua, l’assassino manipola il rubinetto, facendo uscire l’acqua dalla sua bocca, dando vita a uno spettacolo raccapricciante, agghiacciante e memorabile.
8. Jason viene brutalmente tagliato
Venerdì 13 – Capitolo finale (1984)
Jason Voorhees, forse la figura più iconica dell’horror, è noto per le sue numerose morti nel corso del franchise. Venerdì 13: Capitolo finale è degno di nota perché originariamente era destinato a concludere la serie. Il personaggio ha incontrato ufficialmente la sua fine, solo per essere resuscitato nei film successivi, consolidando il suo status leggendario di forza inarrestabile.
Il personaggio più giovane Tommy Jarvis, interpretato da Feldman (Corey), intrappola abilmente Jason e, in un momento di orribile lucidità, colpisce ripetutamente il corpo di Jason con una mannaia dopo un colpo decisivo, segnando uno dei momenti più cupi della saga.
7. Brundle si disintegra
La mosca (1986)
In The Fly , il regista David Cronenberg fonde l’orrore corporeo con una toccante narrazione emotiva. Il film funge da agghiacciante riflessione sulle conseguenze dell’ambizione scientifica incontrollata, lasciando il pubblico a contorcersi mentre il protagonista Seth Brundle subisce una trasformazione grottesca.
In definitiva, la straziante fine di Brundle, in cui la sua ragazza è costretta a sopprimerlo dopo la terrificante metamorfosi, rimane impressa nel cinema horror come una delle sue fatalità più inquietanti.
6. Rhodes viene fatto a pezzi
Il giorno dei morti viventi (1985)
Day of the Dead di George A. Romero approfondisce il genere zombie, addentrandosi nelle lotte morali dell’umanità in mezzo alla rovina. L’ambientazione opprimente del film e gli effetti pratici magistrali, ideati da Tom Savini, amplificano l’orrore dei sopravvissuti che combattono i non morti.
La morte del capitano Rhodes non è scioccante solo sullo schermo: l’attore ha dovuto sopportare il fetore dei resti animali usati per gli effetti, presentando una realtà straziante che contribuisce all’autenticità grottesca della scena.
5. Glen viene trascinato nel letto
Nightmare – Dal profondo della notte (1984)
Presentando al pubblico il minaccioso Freddy Krueger, Nightmare – Dal profondo della notte ha generato un franchise enorme. La possibilità di combattere sembra semplice: restare svegli, ma l’orrore risiede nell’inevitabilità del sonno.
Glen, interpretato da Johnny Depp nel suo ruolo rivelazione, tenta di sfuggire alla presa di Krueger ma alla fine soccombe, trascinato nel suo letto con una forza orribile. Le conseguenze, con sangue e viscere che spruzzano la stanza, lasciano un segno indelebile nella storia dell’orrore.
4. La testa del ConSec Marketer esplode
Scanner (1981)
Scanners di David Cronenberg si distingue per la sua capacità di fondere l’horror psicologico con immagini grottesche senza affidarsi alla CGI. Il film esplora il controllo mentale con risultati sbalorditivi, mostrando personaggi capaci di far esplodere la testa degli altri.
Un momento indimenticabile si verifica quando Darryl Revok fa esplodere la testa di un addetto al marketing della ConSec. La preparazione è tortuosamente efficace, aggiungendo suspense prima di scatenare un’esplosione scioccante e indimenticabile.
3. L’uccisione del sacco a pelo
Venerdì 13 parte VII: Il sangue scorre di nuovo (1988)
Jason Voorhees sorprende continuamente gli spettatori con uccisioni inventive. Partendo dalle sue armi tradizionali, utilizza un sacco a pelo come strumento di brutalità.
In un momento sorprendente e camp, cattura una vittima nel suo sacco a pelo e la fa oscillare violentemente contro un albero. Sebbene il film originariamente raffigurasse una morte ancora più grafica, i censori hanno richiesto moderazione, lasciando una scena avvincente che rivisita l’insaziabile sete di sangue dello slasher.
2. Tina sul soffitto
Nightmare – Dal profondo della notte (1984)
Per cementare il terrore di un cattivo, è essenziale stabilire la sua natura brutale. Nelle prime scene di Nightmare on Elm Street , la tragica fine di Tina Gray segnala il pericolo rappresentato da Freddy Krueger.
Gli incubi iniziali di Tina portano a un incontro orribile in cui viene squarciata e in seguito ritrovata senza vita, insanguinata e sospesa nell’aria. Questa scena dipinge un’immagine frenetica delle capacità letali di Krueger, immergendo il pubblico in una paura primordiale.
1. La cavità toracica mangia le braccia del dottor Copper
La cosa (1982)
L’influenza di John Carpenter sull’horror non può essere sottovalutata, specialmente con The Thing , che presenta un mostro mutaforma che induce paranoia tra le sue vittime. Il film cattura gli spettatori con la profonda paura di non sapere di chi ci si può fidare.
Il momento più raccapricciante si verifica quando il dottor Copper tenta di far rivivere un corpo congelato. Quando la cavità toracica della creatura si trasforma inaspettatamente e gli divora le braccia, il pubblico assiste a una morte tanto scioccante quanto raccapricciante, che conferma la minaccia mostruosa che incombe sui personaggi.
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