Per gli attivisti che hanno assistito alle azioni disumane contro i giornalisti e i civili palestinesi, il conflitto in corso a Gaza rappresenta una questione divisiva che influenzerà le loro decisioni di voto.
Mentre alcuni individui scelgono di astenersi dal voto o di esprimere un voto indipendente, Mark Ruffalo fa luce sul perché ritiene che Kamala Harris potrebbe essere la scelta più promettente per Gaza. Il reporter di ITV News Robert Moore ha coinvolto Mark in una conversazione su Gaza, una causa che ha sostenuto con passione. È stato uno degli attori che hanno sostenuto un cessate il fuoco permanente nella regione e ha anche chiesto una maggiore sicurezza per altri membri pro-palestinesi del SAG-AFTRA.
Mark ha affermato: “Nessun candidato è impeccabile al momento, ma comprendiamo cosa intende fare Trump”. Prevede che Trump “tradirebbe” le comunità arabe, con un impatto negativo sui palestinesi. Ha fatto riferimento a uno sforzo collaborativo di arabi americani ed ebrei in Arizona che si sono mobilitati per sostenere Kamala Harris. Questa coalizione avrebbe scritto una lettera aperta incoraggiando gli altri a votare per Harris, credendo di poterla ancora convincere a riconsiderare le sue politiche su Gaza e Israele.
In linea con questi sentimenti, Mark sostiene che Harris sia in grado di rivalutare le sue posizioni su Gaza. Durante la sua campagna, Harris ha costantemente affermato il diritto di Israele all’autodifesa, riconoscendo al contempo le significative sfide umanitarie affrontate dai palestinesi.
La posizione pro-Israele di Trump
Dopo il raduno, Mark Ruffalo ha parlato di Gaza, un argomento ricorrente per lui. “Non esiste un candidato perfetto, ma sappiamo cosa farà Trump”. “Le nostre possibilità di cambiare le sue posizioni alla Casa Bianca sono migliori che con Trump”. pic.twitter.com/xRQjM3bTPq
– Aaron Navarro (@aaronlarnavarro) 27 ottobre 2024
L’ex presidente Donald Trump sta attivamente cercando di fare appello agli elettori arabo-americani e musulmani nella sua attuale campagna. Ha affermato che Israele “deve terminare” le sue azioni militari . Le sue dichiarazioni non propugnano la protezione dei palestinesi coinvolti nel conflitto; piuttosto, ha apertamente criticato le richieste di cessate il fuoco dell’amministrazione Biden. Inoltre, Trump ha mostrato disprezzo per i dimostranti pro-palestinesi, minacciando persino la deportazione degli studenti coinvolti nelle proteste anti-Israele.
Inoltre, Trump ha interrotto il tradizionale approccio degli Stati Uniti verso Gerusalemme, dichiarandola “capitale” di Israele. Le Nazioni Unite riconoscono Gerusalemme Est, la Cisgiordania e la Striscia di Gaza come Territori Palestinesi Occupati (OPT). Dato questo contesto, è improbabile che Trump adotti una posizione neutrale se dovesse tornare al potere.
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