
All’interno della vasta tradizione degli X-Men, la rivalità tra Wolverine e Sabretooth è un filo narrativo di spicco, definito da una profonda inimicizia. Questa dinamica è costantemente rappresentata sia nei fumetti che nei film; tuttavia, le iterazioni dei fumetti rivelano una relazione più complessa rispetto alle rappresentazioni cinematografiche. Nonostante i loro feroci confronti, come dimostrato in X-Men (2000), dove hanno tentato di eliminarsi a vicenda, c’è un retroscena intrigante che suggerisce che la loro complicata storia avrebbe potuto evolversi in qualcosa di più collaborativo, anche se fuori dallo schermo.
La graphic novel X2: X-Men United: The Movie Prequel: Wolverine, realizzata da Brian K. Vaughan e Tom Mandrake, esplora un momento cruciale nel viaggio di Wolverine. Ambientato subito dopo gli eventi del primo film degli X-Men, Wolverine intraprende una ricerca per svelare le sue origini oscure, seguendo una pista fornita da Charles Xavier. La sua destinazione: Alkali Lake. Ad accompagnarlo, in una sorprendente svolta del destino, c’è Sabretooth, che gli tende un’imboscata durante una sosta per fare benzina, portando a una resa dei conti feroce e viscerale.


Dopo il loro confronto esplosivo, si verifica uno sviluppo inaspettato: anziché continuare il loro rancore, Wolverine e Sabretooth condividono un drink in un bar locale. In questo contesto, rivelano il loro trauma condiviso come vittime dello spietato programma Arma X di William Stryker. Sorprendentemente, la fedeltà iniziale di Sabretooth a Magneto derivava dal desiderio di scoprire la propria storia, parallelamente alla ricerca di identità di Wolverine.
Attraverso la loro conversazione, scoprono un obiettivo comune: la ricerca della verità sul loro passato, che li porta a unirsi momentaneamente. La loro alleanza viene interrotta, tuttavia, quando gli scagnozzi di Stryker li catturano, segnando una svolta oscura nel loro destino, che si allinea con gli eventi successivi in X2: X-Men United.
La Marvel offre la redenzione a Sabretooth dove i fumetti falliscono
L’arco di redenzione di Sabretooth: salvare Wolverine

In rotta verso Alkali Lake, entrambi i mutanti sono sottoposti alla mortale forza d’attacco di Stryker. Mentre affrontano la loro situazione precaria a bordo di un elicottero, emerge una scelta: solo uno può scappare. Sabretooth decide eroicamente di lasciare andare Wolverine, sacrificando se stesso per garantire la sopravvivenza di Wolverine. Questo atto non solo esemplifica il suo eroismo latente, ma riconfigura anche sottilmente il personaggio di Sabretooth all’interno della narrazione FOX/X-Men.
La storia culmina con la morte di Sabretooth a causa degli stessi esperimenti a cui è stato sottoposto, evidenziando la sua scelta sacrificale e affermandolo come una figura simpatica nell’universo cinematografico degli X-Men. Questa interpretazione unica di Sabretooth inietta efficacemente uno strato di sfumature mancante nella narrazione consolidata negli archi narrativi originali dei fumetti, dove ogni tentativo di redimerlo sembra inventato e non meritato.
I film sugli X-Men respingono una trama migliore di Wolverine/Sabretooth
Un passo falso: X-Men Origins: Wolverine (2009)

Purtroppo, il promettente potenziale narrativo stabilito nei fumetti non ha trovato spazio nel regno cinematografico, dove la continuità degli X-Men ha preso una piega diversa con X-Men Origins: Wolverine. Questo film tenta di ritrarre la complessa relazione tra Wolverine e Sabretooth, ma fallisce, optando per una trama contorta che non riesce a catturare l’essenza della loro dinamica. Mentre si sforza di offrire l’avventura che i fan si aspettavano, complica invece la cronologia raffigurandoli come fratelli, deviando dalla storia più profonda e arricchente esplorata nel fumetto.
Invece di rivelare strati del passato di Wolverine come Arma X attraverso una narrazione avvincente, il film semplifica eccessivamente archi narrativi cruciali dei personaggi, minando l’intricato tessuto intessuto nei precedenti film MCU. Purtroppo, il loro scontro in X-Men Origins: Wolverine manca della serietà vista nella sua controparte a fumetti, risultando in una frustrante assenza di profondità.
Ritorno a Sabretooth di Tyler Mane: un ritorno deludente
Deadpool e Wolverine (2024)

La rappresentazione cinematografica di Wolverine e Sabretooth continua la sua traiettoria deludente in Deadpool & Wolverine, che riunisce i Wolverine con Sabretooth, interpretato ancora una volta da Tyler Mane. Sfortunatamente, questa ripresa porta a una rapida fine per Sabretooth, il cui destino funge da gag, minando qualsiasi profondità il personaggio avrebbe potuto riacquistare. Sebbene Deadpool & Wolverine eccella come film con Wolverine e Deadpool, non riesce a onorare il potenziale narrativo di Sabretooth.
In definitiva, l’universo cinematografico ha perso una preziosa opportunità di ricreare la ricca narrazione presente nei fumetti. Le dinamiche complesse ed emotivamente cariche tra Wolverine e Sabretooth meritavano una rappresentazione più appropriata, piuttosto che le trame casuali che i film hanno offerto. Gli adattamenti originali accennavano a un sequel di prim’ordine che purtroppo non si è mai materializzato, lasciando i fan desiderosi di una trama degna della loro eredità.
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