Perché Dragon Ball Daima posiziona i Namecciani come la razza più tragica nella storia degli anime

Perché Dragon Ball Daima posiziona i Namecciani come la razza più tragica nella storia degli anime

Attenzione: spoiler per Dragon Ball Daima, episodio n. 10

L’ultimo episodio di Dragon Ball Daima ha svelato toccanti intuizioni sulla razza Namecciana, sottolineando la loro tragica storia che probabilmente supera quella dei Saiyan all’interno del franchise. I Namecciani hanno lottato con le difficoltà molto prima del regno del famigerato Freezer, e la loro sofferenza è profondamente radicata nella loro ricca ma triste discendenza.

Sebbene la distruzione del pianeta natale dei Saiyan sia innegabilmente tragica, porta con sé uno strato di giustizia karmica, date le azioni malevole dei Saiyan sotto il comando di Freezer. Ciò complica la risposta emotiva alla loro dipartita, poiché i loro atti malvagi riecheggiano l’idea di “ciò che la fai, la prendi”. Al contrario, la difficile situazione dei Namecciani persiste da prima ancora che l’Universo 7 fosse concepito, e questo ciclo ininterrotto di sventure continua a svolgersi. Le recenti rivelazioni del Supremo Kai hanno fatto luce sulle loro origini radicate nel Reame dei Demoni, illustrando una triste storia di oppressione.

La difficile situazione dei Namecciani nel Regno dei Demoni

La vita dei Namecciani sul loro pianeta natale: una lotta

Piccolo nel regno dei demoni

Nell’episodio n. 10 di Dragon Ball Daima , il Supremo Kai evidenzia l’esistenza dei Namecciani nel Reame dei Demoni, dove erano ampiamente trattati come schiavi, sfruttati per le loro abilità uniche che non hanno eguali rispetto alle altre razze. Invece di cercare rifugio, furono costretti ad abbandonare la loro casa ancestrale a causa del duro trattamento da parte dei governanti del Reame dei Demoni. In particolare, solo un Namecciano, Neva, rimane in quel reame poiché ha scelto di rimanere indietro e sorvegliare le Sfere del Drago mentre gli altri scappavano.

Questo contesto spiega la rigorosa salvaguardia che circonda le Sfere del Drago del Reame dei Demoni. La sfiducia dei Namecciani verso gli altri in quel dominio li ha costretti a creare il Tamagami, assicurando che solo gli esseri più potenti potessero accedere a queste Sfere del Drago, sebbene con il rischio intrinseco che individui malvagi le sfruttassero. Meno volte queste Sfere del Drago venivano utilizzate, meglio era per la loro continua sicurezza.

Sebbene la cronologia esatta dell’esistenza del Reame dei Demoni rispetto agli altri universi non sia chiara, è evidente che i Namecciani accolsero con favore qualsiasi opportunità di fuga nell’universo più grande, arrivando infine sul Pianeta Namek. Qui, si sforzarono di ricostruire una parvenza del Reame dei Demoni, terraformando il paesaggio per renderlo familiare finché non riuscirono a reclamare un senso di pace. Questa tranquillità, tuttavia, fu infranta dall’arrivo devastante di Freezer nelle loro vite.

La tragedia innata dei Namecciani

Una storia di sofferenza insita nel loro DNA

Nessuno
Nessuno
Nessuno
Nessuno
Nessuno

Per tutta la saga di Freezer, i Namecciani sembrano essere semplici spettatori intrappolati in un conflitto che non ha alcuna attinenza con loro. La ricerca incessante di Freezer delle Sfere del Drago porta a un massacro diffuso del popolo Namecciano, che si sforzava semplicemente di vivere in pace. A quel tempo, la popolazione Namecciana era tragicamente bassa, con solo poche centinaia di sopravvissuti su Namek, indicativi delle brutali perdite che avevano già subito. Ciò implica ulteriormente che un numero significativamente ridotto sia sfuggito agli orrori del Reame dei Demoni.

I Namecciani affrontano un destino terribile, poiché vengono annientati in una lotta che non è opera loro, rafforzando il loro status di razza addolorata. La storia rivela che il pianeta Namek fu fondato da una manciata di schiavi fuggitivi, resti della loro società un tempo fiorente, eppure cercarono continuamente solitudine e armonia, astenendosi dall’interferire nell’evoluzione di altre civiltà. Tragicamente, le loro abilità uniche, in particolare il potere di forgiare le Sfere del Drago, hanno costantemente attratto tiranni come Freezer.

Questo incessante ciclo di abusi sembra precludere ogni vera speranza per i Namecciani, poiché i loro poteri eccezionali li rendono bersagli desiderabili per coloro che cercano il dominio. Ciò li distingue dai Saiyan, il cui declino è stato in parte attribuito alle loro azioni malevole. In definitiva, i Namecciani sono ritratti come meritevoli di tranquillità e trovano una certa sicurezza attraverso la presenza vigile di eroi come Goku, che mira a proteggere loro e le loro ambite Sfere del Drago da un uso improprio malevolo. Dragon Ball Daima esalta la tragica narrazione che circonda i Namecciani, consolidando il loro posto come la razza più sfortunata dell’intera saga di Dragon Ball .

Fonte e immagini

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *