
Attenzione: spoiler importanti in arrivo per il finale della terza stagione di Reacher, episodio 8 intitolato “Unfinished Business”. La resa dei conti culminante e il personaggio di Quinn in questo episodio hanno consolidato la mia posizione secondo cui si distingue come il cattivo più impressionante della serie. Mentre la stagione ha creato attesa per l’emozionante incontro tra Paulie e Reacher, un adattamento del romanzo Persuader, credo che l’interpretazione di Quinn da parte di Brian Tee abbia eclissato tutti i precedenti antagonisti. Un tempo presunto morto dopo un feroce confronto anni fa, questo ex agente dei servizi segreti è una forza con cui fare i conti.
Il personaggio di Quinn è segnato dal terrore psicologico, come dimostrato dal suo brutale omicidio della pupilla di Reacher, Kohl (interpretata da Mariah Robinson), insieme alla sua inclinazione a infliggere miseria e manipolazione. Questa stagione, è un peccato che Tee non abbia avuto più tempo sullo schermo; porta una personalità vibrante a quello che potrebbe essere facilmente percepito come un tipico ruolo da cattivo. Mentre le stagioni precedenti mostravano cattivi con ego e rabbia, il finale ha rivelato un aspetto notevole di Quinn: il suo fascino sofisticato come ospite di feste.
La danza di Quinn: un tocco memorabile nella terza stagione di Reacher
Il ballo di Quinn: più memorabile dei cattivi della seconda stagione

L’episodio “Unfinished Business” inizia con un’imboscata che prende di mira Beck (Anthony Michael Hall) e gli agenti dell’ATF che inseguono Quinn. Ironicamente, sopra questo caos, Quinn intrattiene gli ospiti a una festa stravagante. Reacher intercetta l’ultimo sopravvissuto all’imboscata, costringendolo a inviare un messaggio indicando che tutto sta andando liscio. Pochi istanti dopo, Quinn si pavoneggia con sicurezza sulla pista da ballo, dove, mentre suona la traccia allegra “Give It Up” di KC and the Sunshine Band, esegue una danza eccentrica.
Questo breve ma d’impatto momento aggiunge un rinfrescante strato di umanità al suo personaggio. Nonostante sia un assassino a sangue freddo, Quinn mostra una gioia inaspettata nel momento, ricordando agli spettatori la sua umanità, un elemento che supera lo sviluppo del personaggio di qualsiasi antagonista della seconda stagione. Mentre le stagioni precedenti hanno vacillato nel rendere i cattivi riconoscibili, la combinazione di minaccia e uno scorcio della sua umanità di Quinn esalta il suo personaggio poliedrico.
Quinn: il massimo dei cattivi di Reacher
Concorrenza limitata nel panorama dei cattivi





Nell’universo dei romanzi di Reacher di Lee Child, gli antagonisti sono spesso ritratti in modo piuttosto superficiale, una tendenza che purtroppo ha rispecchiato l’adattamento di Amazon, dove ho spesso trovato i cattivi privi di profondità. Mentre attori come Robert Patrick sono talentuosi, è stato limitato nella sua interpretazione di Langston, interpretando un personaggio che manca di complessità. Sebbene Paulie sia concepito come un antagonista che ami detestare, è in definitiva un attaccabrighe piuttosto unidimensionale. In un simile panorama, l’astuzia, la brutalità e la personalità enigmatica di Quinn lo distinguono come il miglior cattivo fino ad oggi nella serie.
Nonostante abbia consolidato il suo ruolo solo nella seconda metà della terza stagione, il suo intrigante sviluppo del personaggio lascia desiderosi di saperne di più. Sfortunatamente, Quinn incontra la sua fine in “Unfinished Business”, una conseguenza delle azioni decisive di Reacher. La terza stagione ha eccelso nell’instillare un senso di minaccia genuina tra i suoi cattivi e i fan sperano che questa tendenza continui in una potenziale quarta stagione.
Lascia un commento ▼