10 gadget di James Bond che non sapevi esistessero nella vita reale

10 gadget di James Bond che non sapevi esistessero nella vita reale

Il franchise di James Bond ha affascinato il pubblico per anni con i suoi gadget fantasiosi che spesso confondono i confini tra fantascienza e realtà. A partire dal 1962 con l’interpretazione di Sean Connery in “Dr. No”, questa serie, ispirata ai romanzi di Ian Fleming, presenta una serie di dispositivi che, sebbene fantastici a prima vista, in realtà traggono ispirazione dalla tecnologia del mondo reale. Con il passare del tempo, molti dei gadget iconici di Bond si sono trasformati in strumenti che le persone comuni usano quotidianamente, mentre alcuni rimangono concetti pionieristici che accennano a possibilità ancora a venire.

Il fascino dei migliori film di Bond risiede nella loro tecnologia inventiva. 007 ottiene costantemente l’accesso a dispositivi straordinari, dalle auto multifunzionali progettate per le esigenze di una spia ai gadget innovativi branditi dai suoi avversari più noti. Nel corso dei decenni, l’evoluzione di questa tecnologia ha spesso rispecchiato i progressi nel mondo reale, rendendo gli strumenti e i miglioramenti di Bond un affascinante studio di applicazione scientifica in un contesto cinematografico.

9 mani bioniche

Licenza di uccidere (1962)

Julius No seduto in Dr No

Nel suo film inaugurale, “Dr. No” ha introdotto un livello di intrigo che ha reso la serie indimenticabile. Con il debutto della frase tipica di Bond, “Bond… James Bond”, gli spettatori hanno anche conosciuto il cattivo Dr. Julius No, le cui straordinarie mani bioniche sono radicate nella scienza. Dopo aver perso le mani, lo scienziato pazzo le ha sostituite con protesi metalliche che gli hanno conferito una forza significativa.

Mentre la nozione di forza sovrumana ha catturato l’immaginazione, l’applicazione della bionica nel mondo reale si concentra sulla fornitura di destrezza e funzionalità agli utenti. Questo campo di innovazione, che ha iniziato a svilupparsi negli anni ’50, è maturato in tecnologie avanzate che consentono alle persone con disabilità di riacquistare capacità importanti, anche se non consentono imprese straordinarie come quelle del Dr. No.

8 Il navigatore satellitare GPS Aston Martin

Missione Goldfinger (1964)

Il dispositivo di tipo Sat Nav che Bond usa in Goldfinger

“Goldfinger” rimane un capitolo essenziale della serie, che mette in mostra la performance ipnotizzante di Sean Connery e introduce l’iconica Aston Martin DB5. Tra le sue caratteristiche impressionanti c’era un sistema di navigazione satellitare GPS all’avanguardia che ha aiutato Bond a localizzare il covo della sua nemesi.

Al momento della sua uscita nel 1964, il concetto di navigazione in auto sembrava avanti ai tempi, ma oggi la tecnologia GPS è onnipresente nei veicoli e parte integrante della navigazione moderna. Questa trasformazione consente ai conducenti di intraprendere viaggi con un tocco di avventura in stile Bond, trovando senza sforzo la strada in territori sconosciuti.

7 Flipper per targhe

Missione Goldfinger (1964)

Il flipper della targa Aston Martin di James Bond in Goldfinger (1964)

Non solo confinata ai gadget interni, la Aston Martin DB5 presentava anche un meccanismo esterno: un flipper per la targa. Introdotta da Q, questa straordinaria modifica consentiva a Bond di modificare la sua targa per eludere il rilevamento, una tecnica utile per un agente sotto copertura.

Sebbene possa avere applicazioni legali limitate per il guidatore medio, tali modifiche sono disponibili in commercio per uso privato. Aziende come 510 Auto Group producono sistemi che pubblicizzano la privacy pur rimanendo solo per uso “fuori strada”, offrendo ai fan titolati l’opportunità di incanalare un po’ del fascino di Bond nei propri veicoli.

6 Il jet pack a propulsione a razzo

Tuono (1965)

Sean Connery nei panni di James Bond vola sul suo jetpack da Thunderball

Quando James Bond ha preso il volo con un jet pack in “Thunderball”, sembrava puramente rivoluzionario, eppure questo gadget era effettivamente ispirato alla vera tecnologia: la Bell Rocket Belt. Sebbene non ampiamente adottato dalla sua apparizione nel film, questo dispositivo ha dimostrato capacità esaltanti.

Lo scenografo Ken Adam ha confermato che il film ha utilizzato un autentico jet pack inizialmente progettato per l’esercito americano, sebbene la sua funzionalità fosse limitata a pochi minuti di volo. Il concetto è riemerso da allora nelle discussioni contemporanee, come dimostra il suo memorabile ritorno in “La morte può attendere”, un emozionante cenno al passato.

Mini-elicottero

Si vive solo due volte (1967)

Istantanea del poster di Si vive solo due volte. James Bond interpretato da Sean Connery è seduto nella cabina di pilotaggio della Little Nellie e spara con le sue armi mentre altri elicotteri lo inseguono.

In “Si vive solo due volte”, Bond pilota il Wallis WA-116 Agile, affettuosamente noto come Little Nellie. Questo agile elicottero ha mostrato sia innovazione che creatività, progettato esplicitamente per gli scontri di Bond con SPECTRE.

Il modello di aviazione vero e proprio, introdotto nel 1964, vantava la capacità di trasportare il doppio del suo peso e raggiungere altitudini impressionanti, dimostrandosi così un mezzo efficace per lo spionaggio. Stabile e reattiva, Little Nellie consentiva a Bond di gestire fughe pericolose con la facilità di un agente esperto.

5 impronte digitali false

Una cascata di diamanti (1971)

James Bond elude il test delle impronte digitali in Una cascata di diamanti

I sistemi di sicurezza biometrici rappresentano un altro significativo progresso che può complicare la vita di una spia. In “Una cascata di diamanti”, Bond ha abilmente aggirato il riconoscimento delle impronte digitali utilizzando una replica dell’impronta digitale, mostrando un’entusiasmante tattica di spionaggio.

Sebbene questo gadget sembrasse un’opera di fantasia, i progressi nel mondo reale hanno da allora raggiunto il livello. I ricercatori hanno ora creato impronte digitali artificiali che possono effettivamente ingannare i sistemi biometrici, rendendole uno strumento di sicurezza pratico. Come ha osservato il Guardian , questa tecnologia apre le porte sia ai progressi della sicurezza che al potenziale uso improprio.

4 Il sottomarino Wet Nellie

La spia che mi amava (1977)

Bond fugge da Jaws in The Spy Who Loved Me usando la sua Lotus Esprit S1 del 1976

Tra i gadget più fantastici c’è il Wet Nellie, la Lotus Esprit S1 costruita come sottomarino funzionante per “La spia che mi amava”. Questo veicolo innovativo incarnava l’essenza dello spionaggio, con la capacità di trasformarsi da auto a mezzo sottomarino.

Dopo le riprese, Wet Nellie è stato protagonista di tour promozionali e ha catturato l’attenzione dei collezionisti, per poi essere venduto all’asta nel 2013 per £550.000 al magnate della tecnologia Elon Musk. I suoi piani per resuscitarne la funzionalità si allineano perfettamente con il mix di eccitazione e realtà che la serie di Bond incarna.

3 Smartphone

Il domani non muore mai (1997)

In “Tomorrow Never Dies”, il Bond di Pierce Brosnan ha evidenziato la rapida evoluzione della tecnologia con uno smartphone avanzato: l’Ericsson JB988. Questo straordinario dispositivo è stato dotato di uno scanner per impronte digitali e della capacità di controllare una BMW, mostrando un futuro in cui la connettività è al centro della comodità.

Gli smartphone moderni hanno superato persino la tecnologia impressionante di Bond, consentendo agli utenti di accedere a grandi quantità di informazioni e servizi. Oggi, gli smartphone sono strumenti essenziali, salutando le funzionalità di un tempo e affermandosi come un ruolo indispensabile nella vita quotidiana.

2 occhiali a raggi X

Il mondo non basta (1999)

Pierce Brosnan nei panni di James Bond indossa gli occhiali a raggi X in Il mondo non basta.

In “The World Is Not Enough”, l’uso di occhiali a raggi X da parte di Bond ha creato effetti visivi sorprendenti e ha sottolineato il desiderio di una maggiore consapevolezza della situazione. Progettato per vedere attraverso gli strati e valutare le minacce, questo gadget evidenzia l’integrazione della tecnologia nelle misure di sicurezza.

Le applicazioni pratiche di tecnologie simili si sono concentrate sui benefici medici. Dispositivi simili ai raggi X, come l’Eyes-On Glasses System, consentono ai professionisti sanitari di visualizzare le vene sotto la superficie della pelle di un paziente, migliorando la diagnosi e l’assistenza al paziente (tramite Daily Mail ). Sebbene diversi nell’intento rispetto ai gadget di Bond, questi progressi illustrano le potenziali applicazioni mediche per la tecnologia all’avanguardia.

1 Impianto di microchip

Casinò Reale (2006)

James Bond è seduto a un tavolo da gioco in Casino Royale

In “Casino Royale”, l’introduzione di Daniel Craig nei panni di Bond ha offerto una nuova prospettiva sul personaggio, pur preservando gli iconici gadget. Tra questi, degno di nota era un impianto di microchip che forniva un monitoraggio sanitario cruciale e una comunicazione costante con l’MI6.

È interessante notare che la nozione di tale tecnologia si sta avvicinando sempre di più alla realtà attraverso iniziative come Neuralink di Elon Musk, mirate a fondere la cognizione umana con la tecnologia informatica (tramite BBC ). Questo campo emergente segnala un futuro entusiasmante in cui la finzione si intreccia sempre di più con i progressi della tecnologia nella vita reale.

Fonti: 510 Auto Group , Guardian , Avia Star , Guardian , Guardian , Daily Mail , BBC

Fonte e immagini

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