Mentre Star Trek: Lower Decks conclude la sua quinta e ultima stagione su Paramount+, si è avventurato nel regno del multiverso, tracciando parallelismi con What If…? della Marvel . Nel finale di stagione, il capitano Carol Freeman, interpretato da Dawnn Lewis, insieme all’equipaggio della USS Cerritos, svolge un ruolo cruciale nel salvaguardare l’integrità del Prime Universe di Star Trek. Stabilizzano un colossale wormhole che conduce a varie realtà quantistiche, facendo in modo che la Flotta Stellare trasferisca la Starbase 80 all’ingresso di questo portale e affidando al capitano Freeman il compito di missioni esplorative.
Nonostante non ci siano piani immediati per spin-off provenienti da Lower Decks , l’introduzione di un portale multiverso apre emozionanti possibilità narrative. Star Trek vanta quasi 60 anni di ricca storia, con una moltitudine di personaggi e trame pronte per l’esplorazione. L’inclusione di personaggi storici come T’Pol e Curzon nel penultimo episodio suggerisce che le storie potrebbero svolgersi in diverse linee temporali e secoli, offrendo una tela espansiva per la narrazione creativa.
Perché Star Trek dovrebbe adottare la sua versione di “What If…” della Marvel
Esplorando il multiverso: una nuova frontiera audace
Il finale di Star Trek: Lower Decks prepara il terreno ideale per una narrazione multiverso paragonabile a What If…? della Marvel . La struttura potrebbe presentare il capitano Freeman che dirige missioni attraverso il wormhole o semplicemente fornire scorci di universi diversi. Star Trek ha già toccato varie realtà, come l’Universo Specchio e l’Universo Kelvin, con accenni a molte altre. Una serie in stile What If…? consentirebbe al franchise di esplorare universi innovativi e rispondere a domande di lunga data dei fan.
Ad esempio, l’episodio intitolato “Fissure Quest” della stagione 5 presenta il capitano William Boimler e il suo team composto da personaggi classici della tradizione di Star Trek. All’interno dell’equipaggio dell’Anassimandro ci sono Garak e un ologramma medico di emergenza del dottor Bashir, eccezionalmente raffigurato come una coppia sposata. Questo concetto narrativo ha a lungo incuriosito i fan che hanno immaginato una relazione romantica tra Garak e Bashir sin dai tempi di Star Trek: Deep Space Nine . Un approccio “What If…?” potrebbe esplorare comodamente queste relazioni e scenari senza entrare in conflitto con la tradizione consolidata.
Il caso di una serie animata di Star Trek Multiverse
Il successo di Star Trek nell’animazione
Con il suo spirito comico e avventuroso, Star Trek: Lower Decks illustra l’abilità del franchise con il multiverso all’interno di un contesto animato. L’animazione consente il ritorno di tutti gli attori di Trek che desiderano riprendere i loro ruoli, indipendentemente dalla loro età attuale, consentendo anche a nuovi talenti vocali di ricoprire i ruoli di personaggi i cui attori originali potrebbero essere scomparsi. La qualità dell’animazione dimostrata in Star Trek: Lower Decks e Star Trek: Prodigy mostra un impegno per immagini sbalorditive. Una serie multiverso potrebbe espandere ulteriormente questa espressione creativa, offrendo esperienze narrative uniche e diversificate.
In conclusione, Star Trek: Lower Decks ha innegabilmente ampliato l’orizzonte per il futuro del franchise, incoraggiando l’esplorazione di una moltitudine di storie non raccontate in varie linee temporali. Immagina episodi ambientati in realtà alternative, come l’universo viola introdotto nella stagione 5, o scenari in cui personaggi iconici fanno scelte di vita diverse, come Spock che opta per la Vulcan Science Academy invece che per la Flotta Stellare. Con la direzione innovativa mostrata nel finale della serie, Lower Decks ha aperto un nuovo multiverso vibrante di possibilità per Star Trek.
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