Perché mi sorprende che il personaggio di Reacher sia sopravvissuto fino al finale della terza stagione

Perché mi sorprende che il personaggio di Reacher sia sopravvissuto fino al finale della terza stagione

Attenzione: spoiler importanti per la terza stagione di Reacher, episodio 8, intitolato “Unfinished Business”. Sullo sfondo dei soliti cliché del genere, la terza stagione di Reacher ha visto l’inaspettata sopravvivenza dell’agente Villanueva di Roberto Montesinos. Questa ultima puntata ha introdotto un nuovo cast, tra cui una squadra della DEA incaricata di localizzare un informatore scomparso. Sebbene l’agente Duffy (interpretata da Sonya Cassidy) abbia svolto il ruolo di co-protagonista, Villanueva, la sua partner, ha svolto un ruolo fondamentale per tutta la stagione.Come agente esperto sull’orlo del pensionamento e alle prese con sfide alimentari, le sue probabilità di arrivare alla finale sembravano scarse fin dall’inizio.

L’inaspettata sopravvivenza di Villanueva nella terza stagione di Reacher

Il tropo del pensionamento e il ruolo di Villanueva

Roberto Montesinos e Alan Ritchson nella terza stagione di Reacher
Credito immagine: Yailin Chacon

Nel classico cinema d’azione degli anni ’80 e ’90, il tropo del poliziotto o agente anziano prossimo alla pensione è quasi un’infallibile premessa per la loro dipartita prima che scorrano i titoli di coda. Gli sceneggiatori di Reacher hanno accumulato cliché con la moglie ansiosa di Villanueva che aspetta a casa e le sue continue suppliche a Duffy di abbandonare il caso sempre più pericoloso.Sorprendentemente, non solo l’agente Villanueva sfugge alla morte, ma canalizza anche il suo John McClane interiore mentre affronta Beck (interpretato da Anthony Michael Hall) indossando un gilet macchiato di sangue.

Un approccio diverso nel finale di Reacher

Villanueva come la voce della ragione

Per tutta la terza stagione, Villanueva è emerso come una voce razionale in mezzo al caos, e la sua interpretazione da parte di Montesinos ha avuto un riscontro positivo tra gli spettatori. Fin dall’inizio, sembrava che “Unfinished Business” lo stesse conducendo verso una conclusione tragica. Con il suo imminente pensionamento, una moglie preoccupata e le limitazioni fisiche evidenti se paragonate a Reacher e Duffy, sembrava distinguersi come un bersaglio facile. Fortunatamente, il finale si è discostato da questo destino previsto.

Mentre la resa dei conti culminante tra Reacher e Paulie potrebbe rubare i titoli, la rissa più intima di Villanueva in bagno contro uno degli esecutori di Quinn si è rivelata ugualmente d’impatto. Questa scena ha messo in mostra la vulnerabilità di Villanueva, evidenziando al contempo che anche lui è umano; sebbene abbia resistito, la lotta è stata evidente contro un avversario più veloce. Alla fine, un’abile applicazione di un coperchio del water ha salvato la situazione, consentendogli in seguito di salvare Richard Beck (interpretato da Johnny Berchtold) dalla sua villa.

Villanueva merita un lieto fine in Reacher

Il ritorno emozionale a casa

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Sebbene far morire Villanueva avrebbe potuto potenzialmente intensificare l’impatto del finale, mostrando la dura realtà che non tutti i personaggi ricevono una fine fortuita, è stata una scelta prudente per lo show evitare questo cliché. Per tutta la serie, Villanueva ha mostrato una lealtà incrollabile all’agente Duffy nonostante il suo giudizio imperfetto, dimostrandosi preziosa per il successo della missione.Eliminare Villanueva sarebbe stata una svolta scoraggiante degli eventi, in particolare dopo il tragico destino di Eliot (Daniel David Stewart) all’inizio della serie.

Il momento toccante nella scena finale di Villanueva, quando torna a casa e trova la moglie ad aspettarlo, è senza dubbio uno dei momenti più toccanti di “Unfinished Business”.Il loro abbraccio simboleggia una risoluzione appagante, che segna una vittoria del suo personaggio contro ogni previsione.

La terza stagione di Reacher ridefinisce il genere dell’azione

Riconoscere i luoghi comuni di Hollywood

Villanueva e Reacher stanno per ribaltare un'auto

Un fattore chiave del successo di Reacher risiede nel suo mix unico di avvincente giallo e nostalgico stile d’azione anni ’80. Questa combinazione crea un’esperienza visiva distintiva che la distingue dai convenzionali drammi procedurali eccessivamente seri. La serie abbraccia i tropi dell’azione, con l’antieroe di Alan Ritchson in cerca di vendetta e culminando ogni stagione con un confronto epico contro l’antagonista.

Un cenno alle convenzioni del genere si verifica nel quarto episodio della terza stagione, “Dominique”, dove Reacher dice:

C’è un motivo per cui Hollywood copia alcune cose. Funzionano.

Questa frase riconosce in modo giocoso l’affidamento ai cliché del genere, ma è rinfrescante vedere la trama di Villanueva sfuggire alla prevedibilità dell’angolo del “partner morto prossimo alla pensione”.Questo espediente narrativo è stato così abusato che la sua inclusione sminuirebbe il ricco sviluppo del personaggio di Villanueva. Se la sua storia si fosse conclusa in tragedia, le reazioni del pubblico avrebbero probabilmente riflesso una grande insoddisfazione.

Guardando al futuro, Alan Ritchson è pronto a riprendere il suo ruolo di Reacher nel prossimo spin-off di Neagley per Prime. Mentre lo show ha mostrato la volontà di resuscitare personaggi dal materiale originale, Villanueva, o Duffy per quella materia, probabilmente non tornerà. Pertanto, può assaporare il suo ritiro, traendo conforto dal sapere che ha dato tutto per il suo ultimo caso.È sempre vantaggioso quando la familiarità del pubblico con i cliché può essere abilmente sovvertita.

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